Venezia, contraffazione ed evasione fiscale: confisca per 500mila euro a carico di un cittadino cinese

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Confisca di due beni immobili, riconducibili ad un cittadino cinese eseguita dal personale del Centro Operativo D.I.A. di Firenze

È diventata definitiva la confisca di due beni immobili, riconducibili ad un cittadino cinese, per un valore di oltre 500.000 euro, eseguita dal personale del Centro Operativo D.I.A. di Firenze.

Il provvedimento, emesso dalla Sezione del Riesame del Tribunale di Venezia, il 7 Ottobre 2016, definisce e chiude positivamente il procedimento di prevenzione, iniziato nello scorso febbraio con il sequestro dei beni acquistati con denaro illecitamente percepito da CHEN TEMIN, di anni 41, da anni residente nel capoluogo toscano ed indagato per i delitti di contraffazione ed evasione fiscale.

Le indagini economico-patrimoniali condotte dagli investigatori della DIA avevano, infatti, dimostrato l’evidente sperequazione fra il reddito dichiarato dal cittadino cinese e le sue possidenze. La sproporzione era risultata ancora più evidente in considerazione delle ingenti somme di denaro che il soggetto aveva speso presso diverse case da giuoco italiane e nell’acquisto di autovetture di grossa cilindrata.

Già lo scorso maggio la Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Venezia, condividendo appieno le valutazioni del Direttore della D.I.A., aveva disposto la confisca di primo grado delle due unità immobiliari, ubicate nel comune di Quarto D’Altino, nelle vicinanze dell’aeroporto di Venezia.

Da oggi, pertanto, i due immobili entrano a far parte del patrimonio dello Stato e saranno amministrati dall’Agenzia Nazionale dei Beni Sequestrati e Confiscati.

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