Sicilia: Nobel per la Fisica visitano la Scuola di Erice

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Due dei tre Nobel per la Fisica hanno visitato la Scuola di Fisica Subnucleare ad Erice

Dei tre Nobel 2016 per la Fisica  due sono stati a Erice. Il primo, Michael Kosterlitz, nel 1970 alla Scuola di Fisica Subnucleare diretta dal Professore Antonino Zichichi e poi nel 1979 alla Scuola diretta da Tullio Regge, un altro famoso fisico italiano. Il secondo Nobel, Duncan Haldane, nel 2013 ha fatto lezioni su “Majorana Physics in Condensed Matter” alla Scuola diretta dal Professore Giorgio Benedek dell’Università di Milano Bicocca.  Con questi ultimi due, gli scienziati, insigniti del Nobel, che hanno collaborato ai successi delle attività del Centro “Ettore Majorana” di Erice  (fondato nel 1963) sono 140. “Il Nobel di quest’anno – dice il professor Antonino Zichichi, presidente del Centro “Ettore Majorana” – premia i lavori teorici sulle proprietà della materia negli spazi che vanno dalle minime (due) alle massime (43) dimensioni. Come dire dal foglio di carta privo di spessore al Supermondo. In questi spazi è possibile studiare materiali totalmente diversi da quelli a noi familiari. Majorana non avrebbe potuto immaginare che la prima evidenza sperimentale sulla esistenza dei fermioni di Majorana potesse venire studiando le proprietà della materia condensata. Una di queste proprietà è la Superconduttività ad alte temperature; dette alte ma in effetti non troppo fredde. C’è in gioco il trasporto dell’energia elettrica a bassissimo costo. Se al posto di elettroni immaginassimo di avere persone, è come se volendo portare un milione di persone da Roma a New York riuscissimo a saperlo fare senza spendere un euro. Il problema centrale è evitare le enormi perdite nel trasporto di enormi quantità di Energia. C’è accordo unanime nel fatto che dove c’è energia pro-capite a disposizione di tutti c’è benessere e alto livello di vita. Gli abitanti del pianeta sono però in costante crescita: oggi siamo a 7 miliardi e mezzo. Entro fine secolo le previsioni sono di almeno 10 miliardi. Di energia ce n’è sempre meno del necessario”.

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