Renzi a Taormina: “G7 avrà ritorno mediatico spaventoso, ma adesso non parlatemi più di Olimpiadi. Vi spiego cos’è successo per venire qui” [GALLERY]

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Renzi a Taormina, ecco le parole del premier

La prima opera, la più importante, che rimarrà a Taormina dopo il G7 e’ che avrete una immagine mediatica di questa città in tutto il mondo spaventosa. Non c’e’ opera piu’impattante per l’economia di un territorio che la foto di gruppo del G7“. Lo dice il premier Matteo Renzi a Taormina, presentando il logo e i primi dettagli del G7 del 2017. “Le opere per Taormina -ha aggiunto rispondendo ai giornalisti- sono quelle necessarie per far arrivare le delegazioni del mondo qui. Ma non e’che Taormina ha una compensazione per il G7. Tante altre città – ha infine assicurato- d’Italia vorrebbero ospitare questo evento“.

Nessuno si offendera’ se per una settimana, per qualche mese, non parlero’ di Olimpiadi. Considerando che per quelle del 2024 Roma era nettamente favorita, e sapete come e’ andata a finire, e’ meglio se mi lasciate concentrare sul G7“. Lo ha affermato il premier Matteo Renzi, a Taormina, a una domanda sull’ipotesi di candidare la Sicilia per le Olimpiadi del 2028.

Renzi a Taormina ha incontrato una delegazione italiana a capo dell’organizzazione del G7, composta da rappresentanti di palazzo Chigi e della Farnesina. A guidare la delegazione l’ambasciatore Alessando Modiano. Il G7 e’ in programma a Taormina la prossima  primavera. Durante l’incontro il premier ha anche svelato un retroscena sulla scelta della sede, che era in ‘ballottaggio’ tra Barberino del Mugello e Incisa Valdarno. “Avevamo gia’ organizzato tutto – ha rivelato Renziquando in un vertice internazionale un autorevole leader ha fatto una battuta particolarmente stupida, tipica dei pregiudizi che subiamo come Sicilia e come Italia. Ha detto che la Sicilia e’ terra della mafia e io ho detto che prima di parlare della Sicilia quella persona avrebbe dovuto studiare. In quel momento ho deciso che si sarebbe dovuto fare il G7 in Sicilia e non a Firenze“. “Non dimentichiamo – ha ricordato il premier – la Sicilia della lotta alla mafia, ma non e’ solo questo, ha voglia di essere vista nel mondo per quello che e’“.

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