Reggio Calabria, i sindacati: “la realtà dei Centri per l’Impiego e la sorte incerta dei 64 precari” [FOTO]

StrettoWeb

Reggio Calabria: questa mattina protesta dei dipendenti dei Centri per l’impiego

“Per l’ennesima volta le Segreterie territoriali della FP CGIL e della CISL FP di Reggio Calabria si trovano costrette a denunciare la situazione incresciosa in cui versano i Centri per l’Impiego della Provincia di Reggio Calabria”. Lo affermano in una nota il Segretario Generale di FP CGIL Reggio C.- Locri Alessandra Baldari e il Segretario Generale CISL FP Reggio Calabria Luciana Giordano.

“La realtà in cui i dipendenti tutti, a tempo indeterminato e determinato, operano è realmente invivibile tra attrezzature informatiche obsolete e condizioni igienico sanitarie inaccettabili. A ciò si aggiungono tutte le difficoltà scaturite dalle normative, spesso contraddittorie, relative alla riforma delle Province e al riordino degli istituti del mercato del lavoro, motivi per i quali le segreterie nazionali della Funzione Pubblica di CGIL e CISL e UIL hanno proclamato lo stato di agitazione dei Centri per l’Impiego di tutta Italia ed hanno indetto una manifestazione nazionale che si terrà a Roma il prossimo 7 novembre presso il Ministero del Lavoro”.  

“In Calabria, dove lo stato di agitazione era stato già proclamato da qualche settimana, particolarmente allarmante è la situazione dei sessantaquattro (ex 66) dipendenti a tempo determinato in servizio presso i Centri per l’Impiego della Provincia di Reggio Calabria, che attendono i propri stipendi in arretrato di ben sette mensilità, nonché di conoscere quale sarà il loro futuro dopo il 31 dicembre 2016, data di scadenza dei loro contratti, dopo lunghi anni di precariato. A seguito della proclamazione dello stato di agitazione le OO.SS., i rappresentanti della Regione e delle Province sono state convocati, lo scorso 10 ottobre, presso la Prefettura di Catanzaro per esperire la procedura di raffreddamento e conciliazione..”

“Ma gli impegni assunti in quell’occasione sono a tutt’oggi lettera morta.

Per questa ragione, i lavoratori del CPI di Reggio Calabria, con a fianco FPCGIL e CISL FP, hanno deciso di riunirsi in assemblea il 27 e 28 ottobre per decidere come proseguire la lotta.  

Le promesse mancate

Entro giovedì 20 ottobre la Regione Calabria avrebbe dovuto inviare alle Province il saldo dei fondi 2015 e l’anticipazione pari al 50% dei fondi 2016 per il pagamento delle retribuzioni e le spese di funzionamento.

Entro martedì 25 ottobre la Regione avrebbe dovuto inoltrare alla Provincia di Reggio Calabria l’impegno di spesa per l’annualità 2016 riguardante i dipendenti a tempo determinato, dopo che da ben sette mesi ne ha autorizzato formalmente la proroga delle attività, anche attraverso l’approvazione della progettazione di potenziamento dei servizi per l’impiego”.

 “Nel più breve tempo possibile” (peccato, però, che siano trascorsi già 17 giorni), la Regione Calabria si è impegnata a convocare un tavolo anche alla presenza del vicepresidente della Giunta regionale Prof. Viscomi, per affrontare la tematica dell’aumento dell’orario di lavoro dei dipendenti part-time e la proroga dei dipendenti precari di Reggio Calabria e Crotone. Cosi come, l’Assessore Roccisano, presente al tavolo, si era impegnata a convocare l’Osservatorio regionale per affrontare i problemi relativi a quel personale aggiunto alla platea dei dipendenti dei CPI, operante prima nei Settori provinciali del Lavoro e rispetto al quale non si hanno risposte dal Ministero del Lavoro a cui è stato posto il quesito rispetto alla loro collocazione”.

“Purtroppo, la storia degli impegni assunti e non mantenuti per tempo si ripete. E colpisce in modo particolarmente grave i dipendenti che dallo scorso aprile non ricevono alcuna retribuzione, schiacciati da un continuo rimpallo di competenze frazionate fra due diverse amministrazioni. I 64 dipendenti a tempo determinato, “Precari Indignati”, così come si legge nelle magliette che oggi indossano, sono allo strenuo delle forze, vessati da difficoltà economiche e stritolati dalla continua incertezza riguardo il rinnovo dei propri contratti, dopo oltre un decennio di precariato, protagonisti, loro malgrado, di una vicenda assurda: lavorando gratuitamente e a tempo, si ritrovano a dovere  dare risposte a cittadini in cerca di occupazione o di ricollocazione”.

“La FP CGIL e la CISL FP, oggi, insieme ai lavoratori dicono BASTA! e invitano la Regione Calabria, se ha davvero a cuore le politiche attive del lavoro, a dimostrare innanzitutto attenzione per chi è in prima linea impegnato nei servizi pubblici per l’impiego da oltre un decennio, garantendo i diritti basilari dei lavoratori (come la retribuzione), prodigandosi per un’immediata proroga dei contratti in scadenza ed attivando un serio percorso di stabilizzazione a favore di chi ha, nel tempo, acquisito e rafforzato competenze in un settore strategico per lo sviluppo della Calabria. Inoltre, compito della Regione, insieme al Governo è quello di risolvere i problemi legati alla lentezza burocratica ed alla confusione normativa, alla carenza di risorse, permettendo anche al personale a tempo indeterminato di svolgere il proprio lavoro in condizioni  ottimali per dare risposte adeguate all’utenza che, in tempi di grave crisi occupazionale, ha bisogno di servizi efficienti”.

Condividi