Rapporto Anci-Conai su raccolta differenziata e riciclo, la Calabria guida la riscossa del Sud

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La Calabria segna nel 2015 un +54% di intercettazione di raccolta differenziata pro capite, che raggiunge i 125,85 kg per abitante rispetto alla media nazionale di 253,28. Lo evidenzia il VI Rapporto Banca Dati Anci-Conai su raccolta differenziata e riciclo dei rifiuti, presentato oggi a Roma nelle sede di Anci, dal quale emerge che nessuna regione italiana, a parte la Liguria, ha fatto meglio nel 2015. In crescita anche il dato sui rifiuti urbani avviati a riciclo, che ha raggiunto il 29,92% (con una variazione positiva del 51,66% negli ultimi due anni) anche se resta molto lontano l’obiettivo UE del 50% entro il 2020.

“Il Rapporto conferma l’immagine di un Paese a due velocità – ha spiegato Filippo Bernocchi, delegato Anci a Energia e Rifiuti – con un Nord dotato di impianti più adeguati e di una maggiore sensibilità rispetto alla tematica. Se le regioni del Centro-Nord raggiungono in media quasi il 50% di effettivo riciclo la gran parte del Mezzogiorno, in assenza di provvedimenti straordinari, difficilmente riuscirà a centrare l’obiettivo entro il 2020. Dal Sud iniziano comunque ad arrivare segnali incoraggianti: spicca il dato della Calabria, seguita dalla Campania (+39,60%) e dalla Puglia (+11,62%)”.

A livello nazionale, sale da otto a nove il numero di Regioni italiane che hanno raggiunto, con ben 5 anni di anticipo, l’obiettivo UE del 50% di avvio a riciclo fissato per il 2020: Piemonte, Lombardia, Trentino-Alto Adige, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Marche, Sardegna e la “new entry” Valle D’Aosta. I Comuni che hanno già superato l’obiettivo della Direttiva Europea sono 3.549, un dato in aumento del 13% rispetto al 2014 e del 58,29% rispetto al 2013. Lo studio evidenzia un lieve aumento (+0,78%) della produzione dei rifiuti urbani nel 2015, che si attesta a 512 kg per abitante, mentre la percentuale di raccolta differenziata (+3,32%) cresce più velocemente rispetto a quella di avvio al riciclo (+1,77%), una forbice dovuta in larga parte alla qualità dei materiali raccolti. Grazie all’incremento delle quantità di rifiuti avviati al riciclo, si sono evitate emissioni di CO2 equivalenti pari a 1.792.064 tonnellate, un dato in aumento del 32,75%.

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