Il format, nato da un’idea dello stesso Davi, ha raccontato i territori della ‘Ndrangheta, in tutta Italia, da Milano a Reggio Calabria. Non poche le difficoltà incontrate dalla sua troupe. Infatti in data 26 maggio i familiari del clan Anello, feroce famiglia di Filadelfia (VV) aggredirono Klaus Davi e il coautore Alberto Micelotta, con lanci di scope. Ben più grave quanto avvenuto poi, il 2 luglio a Vibo Valentia dove due soggetti vicini alla sanguinaria famiglia Mantella-Lo Bianco (tra le cui fila si ricorda appartenere il neo collaboratore di giustizia Andrea Mantella, killer utilizzato da molte ndrine calabresi, aggredivano a pugni il massmediologo, danneggiando l’attrezzatura del suo coautore. Proprio in questi giorni la procura ha annunciato la chiusura delle indagini e il rinvio all’esame del GUP di quanto avvenuto. Innumerevoli le minacce, culminate quando Davi ha destinato una lettera a Giovanni Tegano, ventenne incensurato, nipote omonimo di uno dei più pericolosi boss di Reggio Calabria. Il giovane sul proprio profilo Facebook, si scagliava contro forze dell’ordine e collaboratori di giustizia. Con una lettera aperta Davi lo invitò a prendere le distanze da un ambiente e da una sottocultura che aveva prodotto solo morti (oltre 900 durante le due guerre di mafia che coinvolsero lo zio del ragazzo) e povertà. La reazione della comunità reggina, vicina agli ambienti ndranghetisti, non si è fatta attendere e ha risposto con insulti omofobi e minacce come “Se torni ad Archi (quartiere di Reggio Calabria a più alta densità mafiosa al mondo) ti distruggiamo!”. “Camorra e ‘Ndrangheta marciano di pari passo nel business della coca”, questo è il titolo scelto per lo Speciale de “Gli Intoccabili” dalla Campania, che dunque si prefigge di puntare i riflettori sui legami e i cointeressi delle due organizzazioni criminali.
Rapporti camorra-‘ndrangheta: puntata speciale de “gli Intoccabili” con Klaus Davi
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