“Patria” AN: “tra una partita di briscola e una velina Reggio Calabria finisce sotto i Tir”

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“In relazione alla possibile realizzazione nel porto di Reggio dell’approdo del traffico gommato pesante, da e per Messina Tremestieri, e alle ultime notizie emerse circa la presentazione del progetto  definitivo  da parte delle società interessate, è necessario ripercorrere l’evolvere dei fatti senza possibilità di manipolazione alcuna. Nel 2013 l’istanza avanzata dalla Caronte & Tourist S.P.A., tendente ad ottenere la concessione di un’area su cui realizzare il sistema di approdo e la successiva evidenza pubblica della Capitaneria di Porto, secondo le norme, consentivano a chiunque avesse interesse di formalizzare le proprie osservazioni o intraprendere possibili azioni di tutela, entro il termine di 50 giorni, così come previsto dalla Legge. Ebbene a  quei tempi, ad eccezione della Giunta Regionale guidata da Scopelliti, ne l’amministrazione comunale, ne le associazioni di categoria o altri soggetti avente titolo obiettarono alcunché attraverso atti formali. La procedura dunque proseguì senza intoppi tanto ad arrivare alla redazione del progetto definitivo e della relazione tecnica che oggi consente alla Società interessata, una volta ottenuto il via  libera dell’impatto  ambientale, di poter procedere all’avvio dei lavori. Di fronte a tale situazione, con fatti cristallizzati e non certo inventati, è stata sconcertante la posizione dell’amministrazione comunale Falcomatà e dell’assessore al ramo Quattrone, che prima ha negato spudoratamente l’esistenza della procedura per poi affidarsi a disarmanti dichiarazioni accademiche del tutto decontestualizzate”, scrive in una nota Domenico Tamiro, coordinatore “Patria” – Movimento Giovanile AN. “Mentre la città – prosegue– sta per essere invasa dai Tir, con un impatto ambientale insostenibile per una delle zone più pregiate della città (dal punto di vista turistico, sociale, sportivo e culturale),  si registrano le goliardiche e corrosive dichiarazioni “del circolo ricreativo” dei Giovani Democratici, costretti a firmare l’ennesima “velina” di qualche notabile del partito, di quei personaggi relegati al ruolo di figuranti e messi all’angolo dallo stesso Pd con qualche rappresentanza in Giunta comunale ormai in bilico eterno “tra il dentro ed il fuori”. Gli uomini passano, le idee, i valori e l’attaccamento alla città resta: ed è su questo che i Gd, tra una briscola e l’altra, dovrebbero riflettere”, conclude

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