Mtc Contship lascia Gioia Tauro, Cannizzaro: “Regione ricca di risorse ma povera di amministratori caparbi e capaci”

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“Altra brutta batosta per i calabresi che incassano purtroppo, l’ennesimo flop del Pd. Mtc Contship lascia Gioia Tauro deludendo i 442 dipendenti che potrebbero perdere il lavoro e quindi, l’unica fonte di sostentamento per le loro famiglie”. Lo afferma in una nota Francesco Cannizzaro Capogruppo Cdl Consiglio Regionale Calabria.

“La Medcenter Container Terminal Contship e il Governo regionale e nazionale hanno iniziato da tantissimo tempo un confronto che faceva ben sperare e, soprattutto, aveva dato garanzie ai lavoratori di Gioia Tauro. E invece, il gruppo leader di mercato nel business dei terminal container marittimi, dà forfait confermando i numeri di esuberi e mettendo a rischio il futuro dei nostri lavoratori. Quale scusa troverà ora il presidente Oliverio per spiegare ai calabresi questo ennesimo fallimento di un Governo regionale disattento, incapace e soprattutto, bugiardo? La Calabria non è per nulla considerata dal Governo centrale e in questo caso Reggio Calabria paga la cattiva azione amministrativa di uomini del partito Democratico che stanno distruggendo quello che di buono aveva questa terra e la sua comunità.  Oliverio, come più volte aveva annunciato, aveva avviato un percorso di dialogo con il sottosegretario Claudio De Vincenti e il ministro Graziano Delrio per garantire un futuro al porto di transhipment più grande del Mediterraneo”.

“E la stessa Mtc aveva confermato l’impegno di un accordo di programma quadro definito a palazzo Chigi che prevedeva la costituzione dell’agenzia portuale a Gioia Tauro e la costituzione della Zes. Ai lavoratori non bastano oggi, le rassicurazioni a parole del ministro o di un presidente la cui voce non ha alcun peso nelle scelte del Governo centrale, adesso vogliono fatti concreti. Soprattutto, vogliono mantenere il proprio lavoro. Attualmente, l’unica cosa sicura è la delusione e la tensione di 442 portuali che, di certo, non hanno alcuna voglia di perdere il posto di lavoro. I lavoratori del Porto di Gioia Tauro vogliono occupazione, non assistenzialismo e solo una politica seria e tempestiva può garantire questo e il rilancio di uno scalo, fonte di ricchezza, salvaguardando tutto l’entroterra calabrese che dipende dalle sue attività. Oliverio e i suoi, non hanno ancora capito quanto sia importante sfruttare la posizione strategica di Gioia Tauro per farne un polo internazionale di manutenzione dei container e rilanciare così, lo sviluppo economico di una Regione ricca di risorse ma povera di amministratori caparbi e capaci” conclude Cannizzaro

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