“L’Europa preoccupa Obama”, è giallo per una battuta di Renzi

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renzi2Piccolo giallo a Bruxelles su una presunta battuta del presidente del Consiglio Matteo Renzi alla riunione con gli europarlamentari del Pd, a cui ha partecipato oggi prima di recarsi al vertice Ue: secondo diverse fonti, il premier, reduce dalla sua visita alla Casa Bianca a Washington, avrebbe detto che il presidente degli Stati Uniti Barak Obama è preoccupato per la crisi europea più ancora che per la situazione in Siria. Palazzo Chigi nel tardo pomeriggio ha smentito questa circostanza, ma in termini piuttosto generici (“Fonti di Palazzo Chigi smentiscono le ricostruzioni dell’incontro del Presidente del Consiglio con un gruppo di europarlamentari italiani. In particolare, sui temi globali della crisi siriana e del ruolo dell’Europa”). Ci ha provato, subito dopo, anche la capodelegazione del Pd al Parlamento europeo, Patrizia Toia: “Per sgomberare il campo da ricostruzioni fantasiose che stanno circolando sulla riunione tra Matteo Renzi e gli eurodeputati Pd ribadisco – ha scritto in un comunicato – che l’incontro è stato chiesto da noi, alla vigilia del Consiglio europeo e che si è parlato di questioni politiche inerenti il futuro dell’Europa e del mondo e il ruolo dell’Italia in questo difficile contesto. Ogni altro argomento ha occupato il momento informale dei saluti”. La frase finale di Toia, tuttavia, non sembra affatto escludere che quella battuta (evidentemente considerata imbarazzante nei confronti di Obama) sia stata pronunciata, come una battuta informale, appunto, più che come un “ipse dixit”, per sottolineare fino a che punto le molte crisi e le divisioni che caratterizzano oggi l’Ue siano preoccupanti per il suo maggiore alleato. Fonti di Palazzo Chigi, comunque, hanno confermato che nell’incontro Renzi ha parlato anche del referendum costituzionale in Italia, chiedendo ai deputati europei del Pd (fra i quali erano assenti i tre favorevoli al “no”, Panzeri, Paolucci e Zanonato) di fare campagna anche all’estero oltre che sul territorio nazionale, e ha insistito sull’importanza dell’impegno a favore del “sì” nei collegi del Sud. Per Renzi, che sarebbe “confortato dal trend dei sondaggi”, adesso “è il momento di mettere in campo tutti gli esponenti del Pd con un consenso reale”. Domani il premier atterrerà in Sicilia per iniziative a Palermo, Trapani e Messina. Sabato, inoltre, Renzi svelerà anche il logo del vertice del G7 di Taormina.

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