La caduta di stile di Oliviero Toscani, il selfie di Obama con Bebe Vio e l’orgoglio calabrese di Vittorio Sibiriu

StrettoWeb

Oliviero Toscani, uscita infelice a Vibo Valentia contro un ragazzo calabrese

Non mi piace giustificarmi ma è stata una battuta, stavamo scherzando sul selfie, c’erano anche altri ragazzi presenti. Alla fine della lezione tutti volevano fare un selfie con me. Io ho detto non faccio selfie ma questo ragazzo insisteva e allora gli ho detto ‘tu non sai neanche chi sono io, potrei essere un gangster, e io non so chi sei tu, potresti essere un mafioso“. Lo dice all’Adnkronos il fotografo Oliviero Toscani, chiamato in causa da un ragazzo calabrese, che giovedì sera durante la lezione dell’artista all’inaugurazione della mostra ‘Razza Umana’ a Vibo Valentia gli ha chiesto di fare un selfie. Toscani ha rifiutato e ieri il ragazzo ha pubblicato su Facebook i suoi commenti indignati: “Essere calabrese non significa essere mafioso e (Toscani ndr) dovrebbe vergognarsi di questa sua idea ottusa“.

Non ci conosciamo, perché dobbiamo fare foto insieme tutti vicini con le facce sorridenti?“, si chiede Toscani che poi spiega: “Io sono contrario al selfie“. “I giovani si accontentano di essere fotografati vicino a qualcuno che loro pensano sia famoso e questo mi dà fastidio – aggiunge – Vogliono diventare qualcuno in questo modo? Io con i giovani non sono e non voglio essere tenero“. “Ero li’ per fare una lezione sull’etica della fotografia, ma quel ragazzo non ha capito nulla – sottolinea – Giovedì sera ho fatto una bellissima lezione, ho incontrato dei ragazzi d’oro, ho avuto delle reazioni generosissime e qualcuno voleva il selfie. Quel ragazzo lo voleva per forza“. “Purtroppo il localismo, il campanilismo, il regionalismo, il nazionalismo sono la rovina dell’umanità – replica ToscaniTutto questo crea la violenza e le guerre. Non puoi toccare nulla. Se tu dici la verità ti danno del provocatore. Che devo dire, che Venezia è bella con le luci al neon e tutti quei negozi di souvenir fatti in Cina. Io ne ho piene le scatole della mentalità localista“. “Peraltro – racconta ancora il fotografo – mi è anche già capitato di aver fatto un selfie in passato e che poi qualcuno mi abbia detto ‘ma con chi ti sei fatto fotografare’?”.

Le scuse di Toscani sembrano più che altro un arrampicarsi sugli specchi. Che c’entra la cultura del localismo con i selfie? E che c’è di male a scattarsi una foto con persone “che non conosco“, ma con cui si condivide un momento della vita, come anche una lezione di fotografia? Che poi quel ragazzo a Toscani lo conosceva eccome…

Persino Obama, contravvenendo ai rigidi protocolli della Casa Bianca, ha accettato di farsi un selfie con Bebe Vio, che chiedeva al Presidente USA un autoscatto dicendogli timidamente “non è possibile vero?“. E Obama le rispondeva: “nulla è impossibile“.

Toscani dovrebbe vergognarsi della battuta al ragazzo calabrese, che in realtà è figlio di una poliziotta e di un carabiniere. E nelle sue difese, lo accusa ancora di “non aver capito nulla“. In realtà il giovane calabrese ha spiegato nel suo post su facebook che “dopo la conferenza e l’inaugurazione ho chiesto all’artista di poter avere il piacere di fare una foto insieme in modo da poter conservare uno scatto con il celebre ‘maestro del clic’. La risposta è stata deludente: ‘No’. Un no secco e deciso seguito da affermazioni sul mio presunto status sociale“.

Il giovane si chiama Vittorio Sibiriu, è un appassionato di fotografia, ha 18 anni, e su facebook racconta che Toscani mi ha additato come un potenziale ‘mafioso’ affermando che avrei benissimo potuto esserlo poiché, a suo dire, anche Matteo Messina Denaro non ha la faccia da mafioso eppure lo è. Parole pronunciate di fronte a testimoni, perché con me c’era un’amica, cui avevo chiesto di scattare la foto“.

Papà sardo carabiniere, mamma pugliese poliziotta, Vittorio è nato e cresciuto a Vibo Valentia, nel post si dice “deluso e più che altro offeso e amareggiato. Vorrei ricordare al signor Toscani che la principale qualità di un artista dovrebbe essere l’umiltà, cosa che a quanto pare non rientra tra i termini del suo vocabolario. E, per concludere, vorrei dire che l’unica cosa che il suo atteggiamento provoca in me è lo sdegno. L’artista Toscani è di grande caratura, l’uomo molto discutibile. Dispiace assistere ad una differenza così netta tra questi due aspetti, perché vorremmo sempre, da un artista che amiamo, anche comportamenti conseguenti“.

Alla fine, Vittorio Sibiriu si rivolge direttamente a Toscani: “Mi dispiace molto di averla conosciuta e di aver perso due ore della mia vita ad ascoltare le sue parole definite ‘anticonformiste’ e usate ‘per lanciare messaggi contro i pregiudizi’, ai miei occhi adesso appaiono solamente come poco coerenti. Se è vero che vanno sfatati i luoghi comuni dell’umanità il primo a doverlo fare è proprio lei. Essere calabrese non significa essere mafioso e dovrebbe vergognarsi di questa sua idea ottusa“.

Condividi