Il Sindaco Falcomatà, lo stadio Granillo, la Champions League e i “cacciatori di click”

StrettoWeb

Il post su facebook di un trionfale Falcomatà per celebrare l’ovvia banalità del Granillo “agibile”: adesso facciamo anche i fuochi d’artificio? Poi che caduta di stile…

Evidentemente c’è uno spirito pseudo-grillino che cova nel cuore del giovane Sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà: deve tenerlo a bada, consapevole dello strettissimo legame tra il proprio destino politico e l’appartenenza piddina. Ma se Pd e M5S non fossero ai ferri corti in parlamento, probabilmente Falcomatà strizzerebbe l’occhio ai cinque stelle. Quello spirito pseudo-grillino, infatti, ogni tanto gli scappa ed emerge nell’utilizzo dei social network, dove tra selfie e hashtag a volte si lascia un po’ troppo andare…

Nella sua fanpage ufficiale, infatti, non si legge un solo commento sulle più serie problematiche che in questi giorni stanno affliggendo la città che governa: dal pasticcio di Reumatologia all’Aeroporto dello Stretto, dalla sporcizia del centro storico invaso da enormi ratti anche intorno alle scuole fino al progetto del nuovo molo di attracco per i traghetti, pronti a liberare Villa San Giovanni per invadere appunto Reggio.

Eppure poche ore fa il Sindaco ha pubblicato un post trionfale sull’agibilità dello stadio Granillo, “aumentata sino a 20.400 posti“.

Foto Vincenzo Livieri – LaPresse

A proposito di grillini, sembra di vedere Virginia Raggi che cerca di ingannarci al punto tale da provare a far passare il completamento della Giunta Comunale di Roma, sancito con imbarazzanti difficoltà dopo quasi 4 mesi dall’elezione in Campidoglio, come se fosse un suo grande successo. Insomma, un modo di rigirare la frittata.

In realtà al Granillo oggi non è “aumentato” un bel nulla. Lo stadio conta 27.500 posti da oltre 15 anni, e poco più di 4 anni fa in occasione della semifinale playoff di serie B Reggina-Novara è stato per l’ultima volta aperto in modo completo e integrale, poi ha sempre ospitato eventi sportivi di livello (Serie B fino a maggio 2014, Lega Pro fino a maggio 2015) con l’agibilità di 20.400 posti, cioè tutto lo stadio tranne la Curva Nord. Una cosa ovvia, scontata, banale. Prima che lo prendessero in gestione Falcomatà & company.

Tutti i guai, per l’impianto, sono iniziati quando la Reggina Calcio – che gestiva la struttura – è fallita, e da quel maledetto agosto 2015 la gestione dello stadio è tornata al Comune, che ne ha combinate di tutti i colori. Con la squadra in serie D non c’è stato alcun problema perchè si poteva entrare e uscire senza alcun tipo di controllo, addirittura per parcheggi e viabilità l’organizzazione era tale da assomigliare più che altro a quella di una sagra di paese. Adesso che la Reggina, con la nuova società, è tornata in Lega Pro, i nodi sono emersi e negli ultimi 40 giorni abbiamo assistito ad un teatrino imbarazzante con il Comune che non è stato in grado di soddisfare i requisiti minimi richiesti per un impianto di Lega Pro, provocando così un derby dello Stretto (Reggina-Messina del 4 settembre) senza tifosi ospiti, un derby calabrese (Reggina-Cosenza del 25 settembre) con un limite di capienza di appena 5.000 spettatori e anticipato alle 16:30 del pomeriggio rispetto all’originaria programmazione in notturna, un Reggina-Catania del 14 settembre anticipato alle 16:30 di pomeriggio di un giorno feriale rispetto all’originaria programmazione in notturna del turno infrasettimanale, in tutti e tre i casi con incredibili ritardi per la prevendita che è scattata soltanto il giorno prima della partita, limitando in modo significativo i numeri dei tifosi presenti sugli spalti, che senza tutte queste limitazioni sarebbero stati certamente più numerosi. Senza considerare le pietose condizioni del terreno di gioco e l’increscioso episodio del furto negli spogliatoi nella partita con il Catania.

Dopo ogni partita non sono mancate, in merito, discussioni e polemiche. A cui il Comune ha replicato arrampicandosi sugli specchi e, comunque, sempre prendendo impegni precisi e assicurando che “per la prossima gara risolveremo tutto“. Ma così non è stato, e anche la partita di domenica sera con la Juve Stabia è stata a rischio fino a poche ore fa. La prevendita dei biglietti non è partita neanche oggi, e inizierà alle 09:00 di sabato mattina, il giorno prima della gara. Il problema è stato risolto anche stavolta in extremis, sul filo di lana, mettendoci una toppa poco prima della gara. E anche stavolta ci saranno quindi pochissime ore di tempo per assicurarsi i biglietti validi per assistere al match, con conseguenti disagi (inevitabili code) che scoraggeranno ulteriormente la tifoseria. Quella tifoseria che in un momento così importante vorrebbe testimoniare tutta la propria vicinanza alla squadra e certamente lo farà ancora, per l’ennesima volta, nonostante tutto.

Adesso che la situazione sembra essersi definitivamente risolta, siamo tutti più tranquilli. Ma non felici. Che il Granillo abbia l’agibilità e possa ospitare partite di calcio è cosa abbastanza normale, scontata e banale. Guai se così non fosse. Non possiamo gioire per così poco. Diciamo che tiriamo un sospiro di sollievo. Ma certamente non esultiamo, non festeggiamo, non stappiamo champagne, non pensiamo a fuochi d’artificio, non utilizziamo i toni trionfalistici con cui il Sindaco tenta di prenderci in giro. Perché l’agibilità del Granillo non è stata “aumentata sino a 20.400 posti“, ma è stata “ripristinata sino a 20.400 posti“, com’era regolarmente sempre stata senza alcun patema fino a un anno e pochi mesi fa, quando lo stadio era gestito direttamente dal club in modo, evidentemente, più efficiente.

Non c’è nulla di cui esultare, quindi: se l’immagina, caro Sindaco, se il suo partito per molti anni, oltre un decennio, ottiene sempre intorno al 20% delle preferenze e poi, di colpo, all’improvviso, si ritrova irregolare, con dei commissari che gli dicono che non ha le carte in regola neanche per candidarsi alle elezioni? E poi, dopo una serie di controlli, soltanto il giorno prima del voto lo ammettono nelle liste con un limite massimo consentito del 5% (che ovviamente neanche riesce a raggiungere)? E se dopo questa limitazione si superano le criticità e si torna al 20% di sempre, lei sarebbe così entusiasta e trionfale, oppure semplicemente sollevato? Da persona intelligente qual è, siamo certi che sarebbe semplicemente sollevato e mai si sognerebbe di fare un post su facebook per annunciare con tripudio il “raggiungimento” del 20%, che altro non è se non un ritorno alla normalità.

Ci dispiace, poi, che l’occhio ci sia caduto anche nel primo commento del post su facebook. Ad una domanda (molto interessante) di Lorenzo Mazzitelli (“Giusto una domanda, ma lo stadio è omologato per la serie A o per la uefa? E inoltre che ne è degli altri 7000 posti. Grazie“), il Sindaco risponde così: “La normativa prevede le stesse prescrizioni dalla Champions alla Lega Pro“. Difficile dire se questa risposta sia peggio del post originario, o se il post originario sia peggio di questa risposta. Intanto possiamo chiarire a Lorenzo che gli altri 7.000 posti sono quelli della Curva Nord, visto che il Sindaco non ha risposto. Sul resto meglio stendere un velo pietoso: altro che Champions League, il Granillo non potrebbe oggi ospitare nessun tipo di competizione europea perchè per quelle è richiesta la licenza UEFA con prescrizioni molto più rigide rispetto a quelle della Lega Pro, della Serie B e della serie A. Ad esempio, in serie A oggi è obbligatoria la “goal line technology”, oltre a molte altre misure di sicurezza che non esistono in Lega Pro. Ma davvero Falcomatà è così ingenuo da pensare che dopo i sacrifici compiuti dal cuore amaranto Zimbalatti per rimediare ai pasticci degli ultimi mesi, saremmo pronti per la sfida con il City di Guardiola con Gianola a stoppare Aguero e Cane a uomo su Sterling?

Domenica sera come sempre tutti i tifosi della Reggina sosterranno la squadra nell’importante sfida contro la Juve Stabia, in barba solo e soltanto a tutto quello che gli state combinando, fino al punto da fargli passare la voglia di andare allo stadio nonostante una squadra che finalmente dopo molto tempo sta fornendo mille motivi per essere orgogliosi del vessillo amaranto e riavvicinarsi a questa maglia.

In quanto ai “cacciatori di click“, quelli misurano il loro successo in base alle visualizzazioni e possono certamente dirsi soddisfatti.
Siamo certi invece che i “cacciatori di preferenze” di Palazzo San Giorgio, dopo il successo di due anni fa, oggi possano dire altrettanto?

Condividi