“Quando nei miei disegni ho raccontato di vicende di mafia in terra di boss non ho mai usato una comunicazione ambigua e offensiva nei confronti delle vittime della lotta a Cosa Nostra. L’ultima vignetta di Charlie Hebdo sul terremoto in Italia, oltre a essere stata capita male, manca di ironia come spesso è accaduto in questa rivista, con effetti anche dolorosi“. A dichiararlo è Franco Donarelli, autore di satira grafica, che vive a Palermo da diversi anni e che commenta così la vignetta del periodico francese. “Per loro fortuna, noi italiani non reagiamo con atti estremi a questi tentativi di fare satira. – osserva – Ma se poi risultiamo permalosi sarà perché loro sono ‘francesi’“. “Nelle mie vignette sulla mafia – aggiunge – quando ad esempio ho collaborato con il Centro Studi Impastato di Umberto Santino, per i quotidiani L’Ora e Repubblica, ho ironizzato sulla miopia culturale dei criminali e sulla inefficacia della cosiddetta lotta a Cosa nostra, improntata più alla retorica che ai fatti. Ma senza mai utilizzare il sangue delle vittime. Sarebbe stata un’azione di cattivo gusto come quella in cui sono incappati i colleghi francesi“.