Reggio Calabria, profughi occupano gli impianti sportivi: “nessuno tutela il diritto allo sport dei nostri figli” [FOTO, VIDEO e INTERVISTE]

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I migranti occupano gli impianti sportivi di Reggio Calabria e i dirigenti sportivi, i genitori e i bambini occupano Piazza Italia: “abbiamo diritto ad un luogo in cui fare sport”

Questa mattina, dinanzi a Palazzo San Giorgio di Reggio Calabria, si è svolta una protesta contro l’occupazione degli impianti sportivi da parte dei profughi. Presenti, oltre i ragazzi ed i genitori, le varie associazioni sportive che chiedono all’amministrazione comunale risposte e chiarimenti in merito. Le associazioni, infatti, hanno necessità di luoghi e spazi in cui svolgere le proprie attività sportive in vista dell’inizio dei campionati. L’Assessore Muraca è intervenuto rispondendo così alle richieste dei presenti. Per quanto riguarda la Palestra Viola (Scatolone) si procederà con lo sgombero della stessa, con l’aiuto della Prefettura, per consentire l’utilizzo alle società professionistiche ed, inoltre, si procederà con la messa a nuovo della palestra della Scuola Media di Archi, che risulta essere inagibile. L’assessore Muraca ha, inoltre, indicato che “saranno disponibili altre 7 palestre scolastiche”. I rappresentanti, però, non ci stanno. Perché? I tempi di ripristino delle strutture e di messa a nuovo sono ancora sconosciuti e per quanto riguarda le 7 palestre scolastiche, queste non sono idonee al tipo di attività sportive che dovranno essere effettuate. Per quanto riguarda la Palestra della Scuola Media di Archi, i problemi non riguardano solo l’agibilità della struttura, ma anche il semplicemente fatto che ogni giorno questa è invasa “abusivamente” dai profughi, che distruggono le chiusure della struttura. Inoltre, tutte queste palestre dovranno essere ripulite e disinfettate. L’assessore Muraca però rassicura. “Dopo la liberazione, chiameremo l’Asp per farla intervenire. Per tutti gli altri lavori noi intendiamo utilizzare il metodo Parco Caserta, cioè di fare dei bandi dove noi oltre che concedere la struttura; porteremo la struttura a norma“. I dirigenti, però, chiedono di poter incontrare l’Amministrazione, di poter scendere in strada, di poter visitare le strutture così che insieme sarà possibile creare un programma di intervento e ridare a tutti i giovani che praticano sport diversi dal tanto amato calcio, la possibilità di poter praticare in totale sicurezza e libertà il loro sport.

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