Reggio Calabria, intervista a “Cecè” Tripodo il giovane cantautore reggino che pubblica il suo primo album

StrettoWeb

Cecè Tripodo è un cantante di soli 20 anni che ha conquistato i pub irlandesi e conquista Reggio Calabria con i suoi testi e la sua musica

Reggio Calabria partorisce annualmente tanti artisti che, “fuggiti” dalla loro patria, conquistano altri paesi realizzando i propri sogni. Cantanti, cantautori, ballerini, pittori, scultori e scrittori. Reggio vanta tanti artisti che hanno fatto e continuano a influenzare la vita artistica del nostro Paese. Tra gli artisti più promettenti che la nostra città vanta troviamo “Cecè” Tripodo, un ragazzo che a soli 20 anni ha conquistato l’Irlanda e tenta di conquistare giorno dopo giorno il suo paese. Cecè inizia a suonare all’età di 17 anni quando riceve la sua prima chitarra. “Questo regalo arriva – dichiara Cecè Tripodo ai microfoni di Strettowebin un periodo molto strano della mia vita. Stavo giornate intere a “masturbare” quella chitarra. Come tutti ho iniziato con i pezzi di Fabrizio De Andrè e Francesco Guccini. Un giorno poi sono partito per l’Irlanda e sono rimasto lì per più di un anno. Qui ho iniziato con l’arte di strada, pratica molto diffusa in Irlanda. Un giorno per strada un signore mi ha lasciato una banconota ed il suo numero e qualche giorno dopo ho scoperto che si trattasse di un grosso produttore irlandese. Grazie a lui ho iniziato a fare delle serate nei pub irlandesi. Tornato in Italia ho continuato a suonare sia musica italiana, che irlandese e inglese”. A differenza però di tanti altri artisti, Cecè ha una visione della musica meno “limitante”. Infatti, per il cantautore ” in Italia c’è un problema. C’è poca ricercatezza musicale ed il cantautore era sempre un pò racchiuso in una nicchia che faceva un pò penare gli altri artisti. Questo mi ha fatto pensare molto e sono convinto che le barriere musicali non debbano esistere proprio perchè qualsiasi tipo di musica è arte! Io non ho scelto di fare musica, ma questa forma d’arte è sbocciata un pò da sola“. Non è facile però intraprendere questo percorso in una terra così difficile, che accetta difficilmente il “diverso” e lavori ricchi di fantasia, poesia e arte.

 “Il lavoro del cantautore e dell’artista è sempre stato visto con occhi miopi ed in maniera vaga. Ho avuto molte difficoltà a Reggio Calabria ed il rapporto con la mia terra e proprio un odi et amo. La nostra terra ha delle potenzialità stratosferiche ed ho sempre voglia di tornarci, anche perchè scrivo più facilmente qui. Io credo ancora di non avercela fatta, ma la mia musica è legata molto alle mie emozioni e sensazioni che sono state riportate nel mio primo disco “Il bivacco”. Ho scelto questo nome proprio perchè dietro a questo disco c’è stato molto lavoro e l’intenzione era poi quello, una volta uscito, di bivaccare per vedere la reazione della gente. Il disco può essere acquistato su Google Play Store, ci sono alcuni brani su YouTube e su Soundclaude. Il disco è una carta d’identità mia ed è composto da 5 brani. Il brano che mi rappresenta di più è proprio “Fimmina ri paisi”, totalmente in italiano a parte il titolo ed è un brano che ha subito tantissime modifiche. Un altro brano a cui sono particolarmente affezionato e che guardo con gli occhi da bambino è “Mariolina”, il cui testo è stato il più sudato“. Cecè Tripodo, il cui link alla pagina è  https://m.facebook.com/tripodocece/, è uno dei tanti artisti “partoriti” dalla nostra terra che vanno sostenuti, ascoltati e ammirati per avere avuto il coraggio di fare qualcosa di diverso e per aver dato la speranza che qualcosa di diverso esiste ed ha radici reggine.

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