Reggio Calabria, che caos per il Corso Garibaldi: il tratto centrale riaperto sarà di nuovo cantierizzato [FOTO e VIDEO]

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Reggio Calabria: continuano i lavori sul Corso Garibaldi, chiuse attualmente via Osanna e via Fata Morgana ma il tratto centrale riaperto sarà di nuovo cantierizzato

lavori-corso-pavimentazione-12Dopo oltre due anni e due mesi dall’inizio dei lavori, i cantieri per il rifacimento del Corso Garibaldi proseguono con particolare lentezza a causa del continuo tira e molla tra il Comune e la Soprintendenza. La principale arteria di Reggio Calabria, isola pedonale cuore della città, continua a versare nel degrado e nell’abbandono, senza illuminazione degna, senza cassonetti per i rifiuti, con lunghi tratti di cantiere che ne ostacolano il transito ai pedoni provocando disagi al commercio e all’economia cittadina. In occasione delle festività mariane della scorsa settimana, anche le zone di Corso chiuse per il cantiere, sono state riaperte e da qualche giorno sono state nuovamente posizionate le transenne per riprendere i lavori. Attualmente sono state chiuse le traverse di Via Osanna e via Fata Morgana mentre sembrano (ma soltanto in apparenza!) terminati i lavori tra via Osanna e via Furnari, nel tratto più centrale, dove però la pavimentazione non è quella definitiva! Nel tratto più centrale del Corso, infatti, proprio tra piazza Italia e il Tapis Roulant, si può notare la vecchia pavimentazione (rilavorata) e la persistenza del gradino tra i marciapiedi e la sede stradale centrale (che invece è stato eliminato negli altri tratti del Corso dove la nuova pavimentazione è stata completata). La Soprintendenza ha imposto il riutilizzo delle vecchie basole, dando così al Corso un aspetto particolarmente “fantasioso” (ad essere buoni), con alcuni tratti in un modo che si alternano ad altri tratti di veste differente. Adesso si attende un nuovo sopralluogo e la decisione definitiva sul tratto centrale, in base all’analisi sul riposizionamento delle vecchie basole. Quando la “cultura” dell’antico a tutti i costi diventa fondamentalismo, blocca lo sviluppo, limita il progresso e tiene in ostaggio una città. Ecco le immagini:

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