In uscita il film sulla vita del catanese Salvatore Crisafulli

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“La Voce Negli Occhi”, film in uscita nelle sale cinematografiche, tratto da una storia vera, diretto da Rosario Neri. La pellicola è stata girata interamente in Sicilia. Quattro parole, che nascondono una lunga storia fatta di gioie e dolori. Quattro parole che sono capaci di riprodurre perfettamente l’odissea vissuta dal siciliano Salvatore Crisafulli. Una storia vera profonda e toccante, raccontata per la prima volta da un punto di vista inedito e cinematografico. E’ l’immenso ed ininterrotto amore, nonostante la morte, quello dei fratelli catanesi Pietro e Salvatore Crisafulli, quest’ultimo, conosciuto come il ‘Terry Schiavo italiano”, o l’”Anti-Welby”. Salvatore Crisafulli è deceduto il 21 febbraio del 2013, aveva 48 anni, 10 dei quali trascorsi completamente immobilizzato, incapace di comunicare se non attraverso gli occhi e lo sguardo. Salvatore, vittima di un terribile incidente stradale, avvenuto a Catania l’11 settembre 2003, due anni esatti dopo l’attentato delle torri gemelle di Manhattan, il giorno che ha rivoluzionato la vita di Salvatore e della sua famiglia segnando l’inizio di un lungo e penosissimo calvario, in un alternarsi di sofferenze, rese e ribellioni, diagnosi infauste o possibiliste, disperazioni e flebili speranze. Dopo due anni di stato vegetativo permanente Crisafulli viveva da “locked-in”, praticamente imprigionato nel proprio corpo. Eppure dal suo letto, ha condotto una dura battaglia per il diritto alle cure alternative, l’assistenza domiciliare, la dignità dei disabili. Con il fratello Pietro aveva fondato la onlus Sicilia Risvegli, impegnata a sostegno dei familiari dei malati in coma o affetti da gravi malattie neurodegenerative. Adesso alla vita di Salvatore e Pietro Crisafulli è dedicato il film “La voce negli occhi”, interamente autoprodotto dai familiari di Salvatore.

Sinossi

Una storia vera quella della vicenda umana di questo straordinario paladino della vita. A Salvatore, dopo l’incidente che lo aveva coinvolto, i medici non avevano dato alcuna speranza, ritenendo che fosse in coma vegetativo. Erano stati la mamma Angela e il fratello Pietro, con il passare del tempo, a rendersi conto che Salvatore comprendeva quanto gli accadeva intorno.

Verità svelate

Quando all’uomo era stato fornito un sintetizzatore vocale, aveva svelato la verità: nonostante i medici credevano che fosse ormai del tutto incosciente per i gravi danni cerebrali riportati, in realtà Salvatore sentiva e vedeva tutto. Le sue lacrime, non erano un riflesso incondizionato, ma piccoli SOS che l’uomo lanciava per far capire che c’era, che era vivo. Salvatore inizia la sua lotta in favore dei malati gravi e contro l’eutanasia. La vita è troppo preziosa per rinunciarvi. Accanto a lui, in tutti questi anni, Pietro, che non lo ha mai abbandonato un minuto. Salvatore non c’è più ma nessuno potrà mai dimenticarlo, soprattutto chi ha avuto la fortuna di conoscerlo.

Il caso mette in discussione la Comunità scientifica

Il  caso di Salvatore ha scosso la comunità scientifica internazionale, mettendo in discussione i parametri che delimitano la vita e la morte, e le questioni relative alla volontà dei disabili gravi. La pellicola racconta la sua incredibile storia partendo proprio dal rapporto privilegiato con il fratello Pietro. Quest’ultimo, ha vissuto con grande coinvolgimento emotivo le riprese del film recitando i panni di se stesso.

Un progetto per ospitare persone colpite dal coma

Il progetto di Salvatore e Pietro è quello di costruire un vero centro risvegli nel Catanese per ospitare pazienti con una diagnosi di coma. Esiste anche un terreno, dove dovrebbe sorgere la struttura, donata generosamente da una famiglia, ma bisognerà trovare i fondi per realizzarla. La pellicola servirà anche a questo. Pietro Crisafulli spiega: “Il film è stato ambientato a Catania, a Milano, in Toscana, in Veneto, nelle Marche, in Abruzzo, Lazio, Campania ed in Austria ed è stato interamente girato in Sicilia. Avevo interpellato la Regione e diversi Comuni per ottenere una compartecipazione alle spese, ma le istituzioni sono state vergognosamente tutte assenti”. La pellicola, che abbraccia un arco temporale di quasi quaranta anni, inizia riportandoci nella Catania del 1975, anno in cui Pietro e Salvatore, figli di genitori separati, vengono portati in collegio. Crescono insieme, quasi in simbiosi. Poi diventano adulti, si sposano ed ognuno intraprende la propria strada, senza mai perdere di vista l’altro. Quando Salvatore è costretto a letto, Pietro che nel frattempo si è trasferito in Toscana, torna in Sicilia per assisterlo, e non lo lascerà più sino alla morte. Una storia toccante, di lotta reale e di bellezza pura con momenti anche leggeri e divertenti. Tra passato e presente, nella speranza di un futuro migliore, il film abbraccia un intreccio di storie dal tono entusiasta e a tratti nostalgico. Lo spazio riservato ai momenti di sofferenza vissuti non risulta eccessivo poiché il progetto vuole essere un tributo alla storia di un grande guerriero. Insieme, i due fratelli, incontreranno centinaia di disabili con le loro famiglie, aiutandoli a sentirsi meno soli, dando voce a chi cerca di tutelare i propri diritti, facendo capire, soprattutto alle istituzioni, che i malati non sono cittadini di serie B, e necessitano di tutto, tranne proclami e belle parole. La sceneggiatura della pellicola, della durata di un’ora e 40 minuti, sottotitolata in inglese, è stata scritta dal regista Rosario Neri, in parte tratta da “Con gli occhi sbarrati”, il libro sulla storia di Salvatore, pubblicato nel 2006 e scritto da Pietro con la giornalista Tamara Ferrari. La colonna sonora del film è stata realizzata da Andrea Ferrante. Le scene finali del film sono state girate proprio nella casa dove Salvatore si è spento, che adesso è stata venduta. E’ stato Pietro a volere che i luoghi fossero autentici. Pietro CrisafullI crede molto in questo progetto: “La conclusione del film avrà certamente un impatto duro sul mondo della politica, del costume e anche su un certo mondo ecclesiastico: il messaggio è forte, drammatico, ma al contempo carico di speranza”. Pietro tiene molto a menzionare tutte le persone che hanno partecipato alla realizzazione di questo grande sogno di speranza ma anche di denuncia: Il cast è composto anche da medici veri, come il dottor Enrico La Delfa. Gli attori, protagonisti di questa preziosa testimonianza cinematografica oltre a Pietro Crisafulli, che interpreta se stesso, sono Maria Maugeri, nel ruolo della tenacissima madre Angela, Carmelo De Luca, nel ruolo di Salvatore, Giovanni Gagliano, nel ruolo del fratello Marcello, Francesca Tropea, nel ruolo di Rita (moglie di Pietro), Orazio Campagna (Salvatore bambino), Karim Anselmi (Pietro bambino), Jonathan Crisafulli (Pietro ragazzo), Agata Reale (moglie di Salvatore), Arianna Castorina (figlia di Salvatore) altri ruoli molto importanti vengono interpretati da Agatino Crisafulli (la iena), Nuccio Anastasi (bidello), Rosalba Bologna (suora), Enzo Campisi (medico austriaco), Maurizio Bologna (medico Toscano), Rosaria Ventura (medico milanese) Giuseppe Santostefano (maresciallo carabinieri), Domenico Crisafulli (interpreta lo spirito di Agatino, un altro fratello di Pietro e Salvatore morto nel ’92 a soli 21 anni). Tutti gli oltre 150 partecipanti al progetto hanno offerto gratuitamente il loro contributo, alcuni nomi sono già noti nel mondo televisivo e cinematografico. A tutti Pietro Crisafulli ha rivolto un commosso ringraziamento per il lavoro che racchiude un grande percorso, morale e ricco di coraggio, quello che spesso molti familiari sentono scemare, quando tutto sembra perso, quando tutto si accanisce mentre si urla che la vita ha sempre un valore inestimabile, ma non è mai facile.

“La voce negli occhi”, il film che racconta la terribile odissea vissuta dal Terri Schiavo Italiano

“Non può il diritto di morire diventare La nuova frontiera dei diritti umani”

(2008 -Salvatore Crisafulli)

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