Abusi sessuali a Melito, mons. Morosini: “l’ho incontrata, la famiglia è distrutta”

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“L’altro giorno sono andato a casa della giovane per incoraggiarla ad andare avanti. Ho trovato una famiglia distrutta ma con la volonta’ di riprendere il cammino nonostante le difficolta’ che dovranno affrontare“. Lo ha detto l’arcivescovo di Reggio Calabria-Bova, mons. Giuseppe Fiorini Morosini, in un’intervista al Tg2000, il telegiornale di Tv2000, in merito agli abusi sulla 13enne compiuti da un gruppo di giovani a Melito Porto Salvo, in provincia di Reggio Calabria. “Parlare di omerta’ – ha aggiunto l’arcivescovo – e’ solo una lettura parziale dell’episodio e forse e’ anche troppo comodo. Ridurre tutta la vicenda solo ad un fatto di ‘Ndrangheta e di gente che non parla perche’ ha paura mi sembra troppo riduttivo. In questo paese e’ esplosa una realta’ che vive nel sottobosco: cioe’ il modo con cui questi ragazzi vengono educati alla sessualita’ che viene vista come gioco e divertimento”. “Per aiutare la ragazza – ha proseguito l’arcivescovo – bisognerebbe chiudere luci e microfoni perche’ non sono le indagini giornalistiche ripetute che educheranno la realta’. Bisogna affrontare il problema dal punto di vista educativo, questo impegno deve coinvolgere tutti: Chiesa, istituzioni e la societa’ civile”. Ai componenti del branco che hanno compiuto le violenze, ha concluso mons. Morosini, “ho mandato a dire attraverso il cappellano delle carceri che devono ripensare non solo a cio’ che hanno fatto ma globalmente alle loro vite perche’ non so fino a che punto hanno percepito il male fatto. Anche loro appartengono a questa societa’ che ha una visione ‘consuma e divertiti’ della sessualita’. Avranno il tempo e il modo di ripensare se questo e’ il modello che domani vorranno proporre ai propri figli”.

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