Domani a Palmi dibattito sull’immigrazione con la presentazione del romanzo “Il cacciatore di meduse” di Ruggero Pegna

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FestivalTorinoIl cacciatore di meduse” di Ruggero Pegna, il romanzo pubblicato dalla casa editrice Falco che racconta la commovente storia di un piccolo migrante somalo e dei suoi amici immigrati e miseri di tutto il mondo, sarà presentato domani sera alle ore 21.30 presso la Villa Comunale di Palmi dal sindaco Giovanni Barone, che ha voluto fortemente organizzare una serata dedicata sui temi dell’immigrazione, dell’accoglienza e dell’integrazione. Il dibattito che seguirà sarà coordinato dal giornalista e scrittore Arcangelo Badolati. Interverrà anche Patrizia Nardi, assessore alla Cultura del Comune di Reggio Calabria.

E’ un romanzo bellissimo, capace di emozionare e anche commuovere”, afferma il primo cittadino di Palmi. “La visione quasi fiabesca di una storia drammatica, con un continuo alternarsi di vicende tragiche, liete e spesso sorprendenti, offre una lettura originale e profondamente umana alle storie di cronaca quotidiana di sbarchi di profughi e migranti nel nostro Paese, a cominciare proprio dalla Sicilia e dalla Calabria. La descrizione di stati d’animo, sogni, paure e speranze, il racconto fluido e avvincente – continua il sindaco Barone – fanno di questo romanzo uno strumento per aprirsi a temi di straordinaria attualità senza pregiudizi e con la necessaria dose di umanità. La storia di questo piccolo uomo ci spinge ad  approfondire un tema di interesse mondiale che, in fondo, ha toccato anche molte generazioni di calabresi.”.

Unanimi in questi mesi i consensi di critica e lettori, tra cui molti giovanissimi, per “Il cacciatore di meduse”, capace di raccontare la vita di migranti in modo commovente e avvincente, senza alcuna retorica e con incredibile autenticità.

NoaIn questo romanzo, approdato in molte scuole,  il tema dell’immigrazione è toccato per la prima volta dall’ altro punto di vista, con gli occhi di un bimbo somalo che, dopo mille peripezie, corona il sogno di imparare l’italiano e diventare prima  giornalista e poi scrittore della sua storia: «La Terra è di tutti, diceva mio nonno e, per questo, sto bene anche qui, in mezzo a gente con la pelle diversa dalla mia… Penso che il nonno avesse ragione quando diceva che la bontà non dipende dal colore della pelle, ma da quello del cuore. ».

La sua voce è circondata  dal coro di immigrati, miseri e diversi di tutto il mondo, con cui farà amicizia, in una sorta di allegra e coloratissima. Ambientata quasi interamente in Sicilia, questa struggente avventura presentata con successo anche alla Book City di Milano e al Salone del Libro di Torino, si muove soprattutto nel magico scenario della costa siciliana. Descrizioni incantevoli della natura e dei luoghi fanno da sfondo all’originale racconto del piccolo Tajil, per le vie di San Vito Lo Capo, nello scenario naturale della Riserva dello Zingaro, per le tante calette, lungo la costa fino a Scopello e, dall’altro lato, fino a Mazara. Gli spaccati di San Vito, il “misterioso” Monte Monaco, le affascinanti grotte, arricchiscono di poesia un romanzo in cui la natura e le bellezze paesaggistiche siciliane contribuiscono a catturare e incantare il lettore.

Dopo il drammatico racconto del viaggio, prima nel deserto, poi nel Mediterraneo da Zuara a Lampedusa, in compagnia della madre e di un’altra bimba rimasta orfana durante la traversata, il piccolo migrante si avventura in numerosi luoghi della Sicilia, da Linosa alla Valle dei Templi, alla straordinaria costa trapanese.  Il suo peregrinare proseguirà fino al Centro di Accoglienza di Crotone in Calabria e, poi, a Roma, Milano e finanche a Praga, alla ricerca del Ponte Carlo dove era nata Samira, la fidanzatina bruciata viva nell’incendio della sua baracca di legno. Infine, ritornerà a San Vito, dove coroneràe il suo sogno di diventare giornalista e lo attenderà proprio in conclusione, come impone la trama di un romanzo, una inimmaginabile sorpresa.

In un momento storico dominato dalle tragedie dell’intolleranza, dell’odio e del fanatismo terroristico, “Il cacciatore di meduse” parla di umanità e sentimenti, di uguaglianza tra uomini di ogni fede, razza e colore.  Un libro struggente e attuale, una fiaba contemporanea, che ripropone il valore controcorrente del rispetto verso gli altri e la ricchezza della contaminazione tra diverse culture, affascinando anche i lettori più giovani. Una storia dei nostri giorni, tra fiaba e realtà, che appartiene a tutti noi. Secondo molti, un vero romanzo di formazione che arriva dritto al cuore di lettori di ogni età, incastonato nella storia mondiale degli ultimi anni: dall’elezione di Obama, primo presidente americano di colore, all’appello di Papa Francesco alla Comunità Internazionale; un romanzo che racconta la dura realtà dei nostri giorni, fino a fare diventare naturale il grido contro ogni forma di razzismo e intolleranza.

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