Reggio Calabria, Comune verso un nuovo scioglimento? Chiesto ad Alfano l’invio della commissione d’accesso a Palazzo San Giorgio

StrettoWeb

Reggio Calabria, il Movimento 5 Stelle denuncia il rischio di ulteriori infiltrazioni della ‘ndrangheta al Comune e chiede l’invio di una nuova commissione d’accesso

La commissione d’accesso per il comune di Reggio Calabria e’ strumento di controllo consentito dalla legge“. Dopo le inquietanti risultanze delle inchieste “Reghion” e “Mammasantissima”, l’hanno chiesta i deputati calabresi M5s Dalila Nesci, Federica Dieni e Paolo Parentela, con i componenti 5 Stelle della commissione bicamerale Antimafia Giulia Sarti, Francesco D’Uva e Riccardo Nuti, mediante un’interrogazione al ministro dell’Interno, Angelino Alfano, che il prossimo 28 luglio incontrerà a Catanzaro i prefetti delle province della Calabria e i vertici di Carabinieri, Polizia e Guardia di finanza.

Sostengono l’accesso al municipio anche la parlamentare europea Laura Ferrara e il senatore Nicola Morra, esponenti 5 stelle. “La richiesta della commissione d’accesso nel Comune di Reggio Calabria e’ un’azione doverosa e necessaria” – spiegano gli esponenti grillini – “quel municipio e’ stato sciolto nel 2012 per contiguità mafiose e dalle citate inchieste non risultano rimosse le incrostazioni e connivenze nel palazzo“, affermano i parlamentari del Movimento 5 Stelle, che premono per bonificare la politica dalla ‘ndrangheta e domenica 24 luglio scenderanno in piazza a Reggio Calabria con i deputati Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista, insieme alla propria rappresentanza parlamentare nella regione, ai suoi eletti nei Comuni calabresi, ad attivisti e societa’ civile.

L’interrogazione dei 5 stelle al ministro Alfano riassume il “condizionamento ininterrotto del municipio di Reggio Calabria ricostruito dalla Procura reggina e il reticolo di rapporti e riferimenti di un gruppo di potere politico, massonico e mafioso in grado di captare enormi risorse pubbliche a proprio vantaggio. Ci sono, poi, passaggi specifici sull’isolamento subito dall’assessore ai Lavori pubblici del Comune di Reggio Calabria, Angela Marciano’, proprio quando ostacolo’ il dirigente Marcello Cammera, l’uomo chiave di Paolo Romeo, questi gia’ condannato in via definitiva per concorso esterno in associazione mafiosa e ritenuto il dominus dell’apparato di potere individuato dalla Procura. Secondo i parlamentari 5 stelle, Alfano, che all’epoca dei fatti emersi guidava il Ministero della Giustizia, ha un’innegabile responsabilita’ politica sui relativi ritardi. Percio’ – concludono i parlamentari 5 stelle – oggi non puo’ rendersi sordo ne’ temporeggiare. A Reggio Calabria e nell’intera regione c’e’ un’emergenza assoluta. Col grave silenzio e immobilismo voluto finora dalle istituzioni elettive, la titolarita’ reale dell’amministrazione pubblica sta rimanendo nelle mani di ‘ndrangheta e massoneria degenere“.

Già nel gennaio 2012 a Palazzo San Giorgio si era insediata la commissione d’accesso, inviata dall’allora Ministro dell’Interno Anna Maria Cancellieri. I commissari erano arrivati al Comune per fare luce sulle infiltrazioni della ‘ndrangheta, e dopo 10 mesi, ad ottobre, il governo aveva deliberato lo scioglimento del consiglio comunale per “contiguità con la ‘ndrangheta”. Adesso, dopo due anni e due mesi di commissariamento (un provvedimento che avrebbe dovuto “bonificare” la democrazia), e quasi due anni di governo di una nuova maggioranza democraticamente eletta, siamo ancora punto e a capo. L’invio della commissione d’accesso di per sè potrebbe già paralizzare l’attività amministrativa (non particolarmente fitta), come già accaduto quattro anni fa, a prescindere poi dall’esito delle risultanze investigative.

Reggio Calabria, “Benvenuti” nella città sequestrata: è l’estate della tristezza, giovani in fuga

Condividi