Reggina, Falleti: “nel colloquio intercorso, nell’ormai lontano mese di marzo, e formalizzato nel documento notificato alla società, mettevo a disposizione della Società la somma di euro 50.000 per la stagione sportiva 2016/2017 senza vincolo alcuno eccetto quelli di rito”
“Ben conscio della differen za intercorrente –prosegue– fra il capitale sociale interamente versato (pari a 170.000 euro), il valore reale ed il valore nominale di una società; nel documento demandavo alla società ricevente di quantificare, in caso di accoglimento della proposta, l’esatta nuova distribuzione delle quote, alla luce dell’importo promesso, giustificando un eventuale differenza fra capitale sociale versato e valore nominale mediante produzione dei documenti contabili riferiti alla stagione calcistica 2015/2016 (e non per anno fiscale). Dopo “appena” due mesi e mezzo di attesa, ricevo, finalmente, la travagliata risposta del Presidente Praticò, il quale, mi notifica de visu che i soci hanno quantificato in 2,5 milioni di euro il valore nominale della SSD Reggio Calabria, riferendomi che ad una quota di 50.000 euro (pari al 30% del capitale sociale interamente versato dai soci; pari a duemila abbonamenti di curva sud, ecc.) i soci sono intenzionati a riconoscere una quota di partecipazione non superiore al 2%. L’attribuzione di tale valore nominale alla società – aggiunge– apparve al sottoscritto decisamente sproporzionato, sia per la categoria di appartenenza (serie D), sia per l’assenza di un apprezzabile assetto patrimoniale della società. Oltretutto arbitrario , posto che a suffragio della medesima quantificazione non fu prodotto alcun documento contabile, anche a carattere informale. Si rammenta infatti, che la ssd Reggio Calabria, non sembra possedere beni immobili di proprietà (stadi, strutture di allenamento, terreni, edifici vari, ecc.) ; non possiede beni immateriali suscettibili di apprezzabile valutazione economica (es. marchio Reggina); non possiede contratti pluriennali con calciatori. Alla luce di tale inconsistenza patrimoniale, sia sotto il profilo materiale che immateriale, l’attribuzione di tale arbitrario e sproporzionato valore nominale all’attuale società, pur rientrando a pieno titolo nei diritti della proprietà (il proprietario di una società può attribuire, in una compravendita totale o parziale, alla medesima il valore che meglio crede), fu da me ascritto ad un chiaro ed inequivocabile intento speculativo. Tutt’altro che lo spirito sportivo, la passione per la maglia e per la città manifestata, oggi affermo: “solo a parole”, dalla società; allorquando decisi di tentare di dare il mio piccolo contributo al progetto sportivo. Alla luce dell’atteggiamento sprezzante con cui la SSD Reggio Calabria, per mezzo del proprio Presidente, ha sminuito, in occasione dell’ultimo incontro avuto e tutt’oggi(viste le affermazioni pubblicate sul Vs giornale), la modesta, benché rispettabilissima, cifra che intendevo porre a disposizione del “progetto sportivo”; mi domando perché continuino a chiedere un contributo (economico) a tifosi e istituzioni. E’ chiaro che con un patrimonio aziendale così cospicuo (2,5 milioni di euro), l’US Reggina non solo potrà partecipare al campionato di lega pro, diritti al ripescaggio permettendo; ma, addirittura vincerlo e conquistare la B subito, alla prima stagione e a mani basse! Auguro al Presidente Praticò di realizzare tale obiettivo, magari con un po’ di umiltà in più”, conclude.