Operazione Reghion, il M5S si scaglia contro Falcomatà

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Per i Pentastellati, “è semplicemente grottesco che Falcomatà oggi si glori  di aver sospeso dal servizio  senza retribuzione il dirigente Marcello Cammera, fermato dalla procura reggina per aver aggiustato gare e appalti per conto di Paolo Romeo

LaPresse/Adriana Sapone

O la città cambia, o rimarrà per sempre nella fauci di quel lupo che è la ‘ndrangheta”. Questo ha detto il procuratore capo della Dda, Federico Cafiero de Raho, commentando l’ultima operazione e questo – sostengono gli attivisti del Meetup reggino “dovrebbe tenere bene a mente l’amministrazione della città e in primo luogo il sindaco Giuseppe Falcomatà”. Per i Pentastellati, “è semplicemente grottesco che Falcomatà oggi si glori  di aver sospeso dal servizio  senza retribuzione il dirigente Marcello Cammera, fermato dalla procura reggina per aver aggiustato gare e appalti per conto di Paolo Romeo. Si tratta di un provvedimento tardivo che avrebbe dovuto arrivare ben prima. Come dimostrano le intercettazioni, ampiamente riportate sulla stampa locale e non, è stato proprio il Sindaco a dire al suo assessore Angela Marcianò che Paolo Romeo non era altro che «il capo di Cammera». E allora perché fino ad oggi è stato semplicemente spostato ad altro settore? Perché non è stato sottoposto a procedimento disciplinare? Per quale motivo l’amministrazione non ha segnalato alla procura le ingerenze di un condannato per concorso esterno?”. Già prima del recente arresto, ricordano i pentastellati, “Paolo Romeo non era quello che si può definire uno specchiato cittadino. Già condannato definitivamente per concorso esterno, unanimemente considerato il città il referente dell’élite della ‘ndrangheta reggina, messo sotto indagine da tre procure (Reggio Calabria, Catanzaro e Palermo) come anello di congiunzione fra sistemi criminali, doveva essere considerato quanto meno una persona da tenere a distanza dall’amministrazione”. Al contrario – sottolineano gli attivisti del Meetup – “gli è bastato presentarsi come rappresentante di un’associazione territoriale per essere ricevuto dalla commissione consiliare “Città metropolitana”, come per dividere tavoli istituzionali e non, con il sindaco e i suoi assessori”. A dimostrarlo, spiegano i Pentastellati, c’è anche l’operazione recentemente eseguita, che da conto della costernazione dell’assessore Marcianò, dopo l’incontro con Romeo, cui era presente anche il sindaco”. Per il Meetup, “da parte di Falcomatà è doverosa e urgente una relazione dettagliata su quello, come sugli altri incontri, pubblici e non, che lui, la sua Giunta e i consiglieri comunali della sua maggioranza hanno avuto con Paolo Romeo e con i suoi accoliti. Allo stesso modo, è  urgente la creazione di una commissione d’inchiesta del Comune che ricontrolli e supervisioni tutti i procedimenti seguiti dall’uomo di Romeo in Comune, Marcello Cammera”. In più, aggiungono i Pentastellati, “è necessario che l’amministrazione faccia luce sulla procedura che ha sbloccato l’utilizzo del Palacalafiore, come sulle eventuali sovvenzioni e agevolazioni ricevute dalla Violabasket, che oggi si scopre eterodiretta da Romeo”. Al sindaco Falcomatà, concludono i Pentastellati, “non basta tuonare contro l’inefficienza della legge sullo scioglimento dei Comuni, incapace di liberarli dalle influenze mafiose incrostate nella burocrazia. Quello che non è stato fatto durante la gestione commissariale, inefficiente da tutti i punti di vista, doveva essere fatto da lui come massimo organo politico eletto. È stato necessario invece attendere la magistratura, per l’ennesima volta chiamata a intervenire di fronte a una sconcertante inerzia della politica”.

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