‘Ndrangheta, la Dda: “il senatore Caridi ha avuto il sostegno elettorale delle famiglie”

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Reggio Calabria: il senatore Antonio Stefano Caridi secondo gli inquirenti si sarebbe fatto aiutare dalle cosche

Il senatore Antonio Stefano Caridi (Gal), per il quale la Dda di Reggio Calabria ha chiesto l’arresto nell’ambito dell’operazione “Mamma Santissima” dei Carabinieri, nel corso del tempo, si sarebbe avvalso, “per se’ ed altri candidati“, del sostegno elettorale delle cosche De Stefano/Tegano, Libri/Caridi, Crucitti, Audino, Borghetto/Zindato, Nucera, Morabito di Africo (Rc), Iamonte, Maviglia e Pelle. E’ quanto scrivono gli inquirenti nell’ordinanza che ha portato agli arresti di stamane. Caridi, sempre secondo la Dda, si sarebbe incontrato con esponenti delle “famiglie” in occasione delle elezioni regionali del 2010 operando direttamente in sinergia con l’ex deputato Paolo Romeo, andando a ricoprire nel 2002 e 2007 l’incarico di assessore all’ambiente del Comune di Reggio Calabria. L’esponente politico si sarebbe operato per consentire alla cosca De Stefano di controllare la societa’ Fata Morgana spa. “In particolare, Caridi – secondo la procura – una volta acquisite le funzioni pubbliche a seguito di consultazioni elettorali viziate dalle pressanti ingerenze mafiose – ha agevolato e rafforzato il sistema criminale di tipo mafioso” gestendo un enorme bacino di voti della ‘Ndrangheta; imponendo l’assunzione di persone legate alla ‘Ndrangheta nelle societa’ a capitale misto pubblico-privato.

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