D’Anna (Ala): “un ritorno dei verdiniani in Forza Italia? Possibile”

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LaPresse/Vincenzo Livieri

Vincenzo D’Anna, senatore di Ala, è intervenuto questa mattina ai microfoni di Radio Cusano Campus, l’emittente dell’Università Niccolò Cusano, nel corso del format ECG, condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio.

D’Anna ha aperto ad un ritorno dei verdiniani in Forza Italia: “Noi ce ne siamo andati da Forza Italia perché Forza Italia non esisteva più, ma c’era un gineceo che condizionava ed era utilizzato dallo stesso Berlusconi per fare piazza pulita. Ora mi sembra che sia stato allontanato. Mancavano il leader che avevamo seguito, Berlusconi, e la linea politica che seguivamo. Per questo scegliemmo il male minore tra Grillo e Salvini, cioè Renzi. Se in Forza Italia dovessero cambiare le cose quella del ritorno in Forza Italia è una ipotesi che non mi sento di scartare, con una Forza Italia non arroccata muro contro muro. Parisi? Non lo conosco, non saprei dire quali qualità possiede, registro solamente che come tutti quanti gli altri deve la sua nomina alla scelta di una sola persona e questa cosa in un partito politico non è auspicabile”.

Su Alfano e i messaggi che invia a Forza Italia: “Ognuno nella vita può ambire a ciò che crede, Alfano fa un buon ragionamento quando si propone di mettere insieme l’anima moderata e liberale che era l’ossatura dell’anima di Forza Italia del 1994.  Se dobbiamo ricostruire quel programma, con quella impostazione, facciamo bene a farlo, perché buona parte dell’elettorato che ci seguiva ha preferito rifugiarsi nell’astensione o votare Renzi. Il problema è leadership. Qui nessuno vuole fare un passo indietro e Alfano come leader di questo nuovo raggruppamento ha dimostrato sul campo di non aver il carisma del leader. Alfano deve fare l’uomo di governo, la leadership politica è un’altra cosa”.

Sul Fatto Quotidiano, che qualche tempo fa ha definito D’Anna e il compagno di partito Barani come i Boldi e i De Sica del senato: “Devo dire la verità, leggo Travaglio tutti i giorni, noi impallidiamo rispetto alle sciocchezze che scrive Il Fatto Quotidiano”.

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