Cannizzaro sul piano regionale trasporti: “area dello Stretto e Città Metropolitana siano laboratorio per integrare il Sud”

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Cannizzaro: “il Prt è uno strumento in parte corretto ma troverà serie difficoltà ad individuare le soluzioni possibili a problematiche strategiche fondamentali per la Calabria”

“Nel Piano regionale trasporti  definito dall’assessore Russo come “uno strumento perfettibile”, si possono delineare serenamente le linee guida ed il quadro generale di un piano redatto già nell’agosto 2013 con delibera n. 286 e, successivamente, con delibera n. 10477 del settembre 2014  dall’ex governo regionale di Centro destra, e di cui, oggi, constatiamo l’ennesima conferma di come quell’azione politica ed amministrativa era giusta. Il Prt è uno strumento in parte corretto ma troverà serie difficoltà ad individuare le soluzioni possibili a problematiche strategiche fondamentali per la Calabria, per il solito perdersi in astratti e generici proclami d’intenti da parte di una maggioranza incapace persino a riconoscere meriti altrui. Ma scendiamo nel concreto dell’impianto: se nel primo Capitolo del Piano si evidenzia una prefazione di interventi previsti ed una descrizione metodologica assolutamente scontata, nei capitoli 2 e 3 invece, si evince un carattere teorico dove si delineano scenari futuri, attualmente inesistenti. Non vorrei che, ancora una volta, si gettasse fumo negli occhi ai calabresi, con intenti e previsioni positive purtroppo inesistenti. Questa maggioranza fa solo filosofia e, nel Prt, elenca intenti e solo previsioni positive”, scrive in una nota Francesco Cannizzaro, capogruppo Cdl in consiglio regionale. “Il vero cuore di questo progetto –prosegue–  è sicuramente il capitolo 4, motore di spinta da cui dovremmo intravedere la reale ricaduta in termini di efficacia sul territorio. Si elencano i 10 obiettivi principali da perseguire per il raggiungimento concreto di scenari ottimali, ma si suddividono in altri 10 misure derivate che danno la dimensione di come si possano complicare anche azioni semplici ed essenziali. Mi sarei aspettato una misura specifica sul Trasporto Zone interne, anche attraverso l’utilizzo e l’attuazione del Piano di Coesione, invece non c’è traccia. Dei 5 bacini di sistema di trasporto regionale previsti precedentemente nel piano originale, ci siamo ridotti ad uno solo, con un notevole ridimensionamento di quelle che potevano essere le aspettative di percorribilità assoluta interna. Ancora una volta, siamo di fronte all’inadeguatezza di questo governo regionale nell’assumere decisioni su interventi di carattere pubblico. Pertanto –aggiunge–  visto che si accenna solo nella bozza preliminare alla Città Metropolitana, mi farò promotore affinchè si possa prevedere l’istituzione di un bacino ad hoc che possa gestire l’area trasporto metropolitana di Reggio Calabria in assoluta autonomia per pianificare e azionare interventi che devono trovare uno spazio proprio e ben definito all’interno del Piano. L’Area reggina dello Stretto dovrà essere un laboratorio dove proporre valide alternative di sviluppo ma soprattutto, dovrà puntare ad integrare saldamente l’intero Mezzogiorno  nell’economia nazionale e mediterranea, attraverso un’intelligente pianificazione dei trasporti al fine di agevolare attività strategiche locali”, conclude.

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