Reggio Calabria: si è svolto oggi il Consiglio Comunale tra ritardi e debiti fuori bilancio [FOTO]

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Si è svolto questa mattina a Palazzo San Giorgio a Reggio Calabria il Consiglio Comunale, tra debiti e approvazione di opere

Si è svolto questa mattina a Reggio Calabria, presso Palazzo San Giorgio, il Consiglio Comunale. Gli argomenti spinosi hanno forse spaventato alcuni, visto e considerato che la seduta era prevista alle ore 10:00 ed i consiglieri hanno preso posto solo due ore più tardi. Il consiglio ha approvato tutti i punti (debiti su debiti) all’ordine del giorno così velocemente da arrivare a chiedersi, allora, del perché di così tanto ritardo. Il presidente del Consiglio Comunale Demetrio Delfino ha rinnovato la vicinanza di tutto il consiglio agli assessori Marcianò e Zimbalatti, vittime nei giorni scorsi di atti intimidatori ed ha ricordato che il 6 luglio si terrà il consiglio comunale aperto. Successivamente a prendere la parola è il Consigliere Demetrio Martino, che ha rivolto un pensiero a tutte le vittime del terrorismo ed in particolare a quelle che hanno perso la vita ieri ad Istanbul. Per questo motivo, il consigliere Martino chiede l’osservanza di un minuto di silenzio, approvata all’unanimità.

Passato il minuto, il presidente Delfino chiede all’assemblea un’inversione di rotta: spostare il punto 6 relativo al collegamento viario tangenziale Anas di via Melissari e Via prol. Demetrio Tripepi con il punto n°1 relativo al riconoscimento dei debiti fuori bilancio ai sensi dell’art. 194 notificato al settore della Polizia Municipale. L’assemblea approva tale decisione e prosegue con la presentazione del progetto da parte dell’Ingegnere Crucitti. L’opera consentirebbe la regolarizzazione della circolazione e della sicurezza stradale, oltre che il collegamento con l’Università Mediterranea con i principali assi viari della città. L’Amministrazione Comunale ha così stabilito di provvedere al completamento dell’opera investendo 200.000,00 euro. Inoltre, si è ritenuto necessario provvedere al collegamento della via Melissari con le strade arginali lungo il torrente Annunziata modificando il progetto approvato in precedenza dall’Amministrazione. Terminata la presentazione, è il Consigliere Giuseppe Francesco Sera ad intervenire dichiarando che dopo 11 anni, con questa variante, sarà possibile consentire un miglioramento del flusso. Il primo ordine del giorno è approvato, con immediata esecutività,  con 28 favorevoli ed 1 astenuto.

Dal secondo punto all’ordine del giorno fino al settimo si procede con incredibile celerità, nonostante si parli di debiti accumulati. Si tratta, nel secondo e sesto punto, di debiti di sentenza pari a 8.763,31 euro (per il mese di marzo) e 7.996,73 (per i mesi di gennaio e febbraio), cifra stabilita a seguito dei conteggi effettuati dal Settore della Polizia Municipale. Questi debiti , quindi, si riferiscono ai ricorsi effettuati da coloro, a cui è stato notificato un verbale elevato rispetto all’incidente stradale causato, soprattutto qualora la ricostruzione della dinamica non è condivisa dal giudicante o ancora relativamente a qualche sosta nei parcheggi a pagamento. Nel terzo punto, i debiti acquisti fuori bilancio si riferiscono al caso di un dipendente, che richiedeva il riconoscimento di infermità causate dal servizio svolto. Al termine del processo, l’Amministrazione Comunale è stata condannata a pagare 3.899, 79 tra equo indennizzo e spese legali. Nel quarto e quinto punto, i debiti fuori bilancio, riguardano i conteggi elaborati dal Settore Avvocatura Civica relativi a contenziosi, titoli giudiziali ed esecutivi dove il Comune risulta essere parte soccombente,  che sono pari a 1.365,86 euro e a 164.960,18 euro. Quindi, tra multe, contenziosi e spese legali, il Comune accumula debiti su debiti da sanare, come se non ne avesse già abbastanza. Le delibere, che prevedono il pagamento di tali debiti, sono approvate dal Consiglio comunale con diretta esecutività con 20 voti favorevoli e 9 contrari.

Si arriva così immediatamente al punto n°7 relativo alla realizzazione di un serbatoio idrico a Vito. Nel lontano 2005 fu approvato il progetto definitivo che prevedeva una spesa complessiva pari a 400.000,00 euro. Per consentire la realizzazione dell’opera sono state, inoltre, acquisite aree di proprietà privata. Nel 2013, l’amministrazione guidata dai commissari straordinari, notificato che l’area di Vito non necessita più di tale intervento, perché rifornita da un altro sistema idrico, rigetta il progetto. Ad oggi, l’amministrazione comunale attuale è concorde con tale decisione.

Si arriva, infine, al punto più importante tanto che anche il sindaco Falcomatà ritiene fondamentale presenziare almeno per la discussione e l’approvazione di tale punto. Si tratta, infatti, della rimodulazione del piano di riequilibrio finanziario. A relazionare è l’assessore Neri, il quale dichiara che “oggi è un’ulteriore giornata importante. La rimodulazione del piano di riequilibrio è una vittoria per la città di Reggio. Oggi la musica è cambiata. Si approda a questo risultato dopo 1 anno e mezzo dall’arrivo di questa amministrazione comunale“. «La rimodulazione del piano di rientro varato dal Commissari è un passaggio importantissimo per la nostra città e rappresenta una parte essenziale di quella rivoluzione gentile che stiamo portando avanti, nel metodo e nel merito, con l’obiettivo di risollevare Reggio guardando a nuovi obiettivi di crescita».

Il percorso – prosegue – non è stato facile.  Quest’atto è importante per la credibilità dell’amministrazione comunale“. L’amministrazione era, infatti, costretta a pagare annualmente 11 milioni di euro per risanare il disavanzo economico della città. Oggi, invece, se ne pagheranno solo 4,5 milioni euro all’anno. L’Amministrazione, infatti, ha avuto la possibilità di avvalersi della facoltà prevista nel decreto del Ministero dell’Economia del 2 Aprile 2015  “spalmando” il pagamento del debito in 30 anni e non più in dieci consentendo alla città di poter investire così nella crescita della propria realtà. A controbattere, finalmente, è la minoranza. Infatti, il consigliere Maria Antonietta Caracciolo ha espresso la sua vicinanza agli assessori Marcianò e Zimbalatti per gli atti intimidatori subiti, per poi dichiarare che la minoranza si sarebbe astenuta per tale punto. Infatti, il consigliere ritiene necessario concentrarsi sulla modifica della legge che impedisce la riduzione delle tasse per i cittadini. Non è possibile, infatti, che l’amministrazione non abbia come priorità il benessere del cittadino in termini proprio di riduzione delle imposte. Controbatte il consigliere Gangemi, il quale, sostiene che la minoranza debba sostenere le decisioni del sindaco Falcomatà o, qualora lo ritenga giusto, intervenire senza offendere la sua persona. Prosegue, il consigliere Marino che evidenzia come “oggi abbiamo la possibilità di essere parte attiva di un progetto che doveva essere fatto dal commissariato. Per questo motivo, infatti, il Comune è stato costretto a pagare 11 milioni di euro. Oggi stiamo usufruendo di un’agevolazione dello stato consentita dall’operato dell’Amministrazione che ha consentito alla città di respirare. Quest’azione, infatti, è a beneficio dell’ente e deve essere sposata all’unanimità“. Il consigliere Caracciolo rimane, però, ferma nella sua posizione. Interviene, il consigliere Burrone che dichiara “ è interesse di tutti poter dire di eliminare le tasse. Tutti i consiglieri, sono d’accordo a star vicino alla gente. Questo, però, è un primo passo. E’ ovvio che si lavorerà per la riduzione delle tasse, ma nei tempi stabiliti dalla legge“. La delibera è approvata a maggioranza dal Consiglio. Si conclude, così, un Consiglio del tutto passivo nonostante l’attesa alimentata dai punti spinosi all’ordine del giorno e dalla scarsa puntualità, che hanno alimentato la speranza per una seria discussione di punti fondamentali per l’interesse della città.

 

 

 

 

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