Reggio Calabria, Bova (Reset): “Osservatorio Metropolitano è solo un mero tentativo di riciclo”

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“Non credo che la Città Metropolitana abbia bisogno del supporto di un pool autonominato di ex amministratori. Quest’idea dell’Osservatorio Metropolitano assomiglia tanto ad un tentativo di riciclo politico da parte di soggetti che, concluso il loro mandato amministrativo con il perire degli organismi provinciali, dovrebbero semplicemente mettersi l’anima in pace ed accettare la pensione”. E’ quanto dichiara il Consigliere comunale Filippo Bova di Reset commentando la nascita dell’Osservatorio Metropolitano, costituito da alcuni ex consiglieri provinciali. “Stupisce peraltro – ha dichiarato ancora il Consigliere Bova – che un’istituzione come la Provincia, per legge già decaduta, abbia perfino deliberato la concessione di ben quattro stanze di Palazzo Alvaro, più alcuni supporti informatici ed il pagamento delle utenze, ad un’associazione, costituita da privati cittadini, che autodichiara di voler esistere “a tempo indeterminato”. Praticamente una sorta di Caaf metropolitano, atteso che gli ex consiglieri provinciali dichiarano addirittura di voler offrire “consulenze gratuite” per la formazione delle liste elettorali, evidentemente sottovalutando le capacità dei Sindaci e degli amministratori del territorio metropolitano che credo siano perfettamente in grado di intendere e di volere e non abbiano alcun bisogno di tutori legali”. “Io credo invece che il percorso di costituzione del nuovo Ente abbia seguito fino ad oggi criteri di ampia partecipazione, registrando decine di incontri su tutte le aree del territorio metropolitano. Ormai da più di un anno – ha aggiunto Bova – il Sindaco Falcomatà, ma anche il consigliere delegato Riccardo Mauro, presiedono molteplici riunioni ed incontri periodici con i Sindaci di tutte le aree omogenee. Non credo ci sia la necessità di un Osservatorio per dare informazioni sulla Città Metropolitana considerando che sia gli Amministratori che i cittadini sono stati sempre debitamente coinvolti in questo processo. Non c’è alcuna necessità di ulteriori consigli, né di organismi che tendono ad appesantire il processo pur di salvaguardare il ruolo di qualche personaggio in cerca d’autore, una tendenza a quanto pare ormai molto diffusa tra gli ex inquilini di Palazzo Alvaro”.

 

«Certo – ha dichiarato ancora il Consigliere di Reset – gli ex consiglieri provinciali saranno sicuramente liberi di creare un’Associazione culturale, pagando però un affitto in un locale privato, ma sia chiaro che il processo di costituzione della Città Metropolitana rimane in capo ai Sindaci, unici soggetti titolati a decidere, a partire dalla stesura dello Statuto, sul quale il percorso indicato dalla legge è molto chiaro. Il testo sarà scritto dai primi Cittadini del territorio metropolitano, non certo da ex consiglieri provinciali che non riescono ad accettare il fatto che il loro ruolo pubblico, almeno per il momento, è terminato».

«A prescindere da questo fantomatico Osservatorio – ha aggiunto Bova – ritengo che un contributo autorevole e pertinente come quello dell’ex Presidente Giuseppe Morabito sarà certamente tenuto in considerazione dal Sindaco Falcomatà, vista la stima reciproca che intercorre tra i due, ma io credo che invece di invadere il campo su tematiche sulle quali non hanno alcuna competenza, questi ex amministratori farebbero meglio a mettersi l’anima in pace e lasciar svolgere ai Sindaci il loro ruolo, secondo le prerogative indicate dalla legge. Se gli ex consiglieri provinciali ritengono di voler dare un nuovo contributo in termini amministrativi tornino a sottoporsi al giudizio delle urne, consentendo ai cittadini di scegliere chi deve rappresentarli. L’autocandidatura in politica non ha mai pagato. Peraltro non mi pare che in questo caso qualcuno abbia chiesto loro un aiuto. Li ringraziamo, rifiutiamo l’offerta e andiamo avanti».

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