Reggio Calabria, Area Popolare (Ncd) analizza la situazione post Decreto Reggio

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“Nella rimodulazione delle opere già previste dalla legge per Reggio, l’elefante ha partorito un topolino”

ncd“Finalmente, nella rimodulazione delle opere già previste  dalle Leggi per Reggio, l’elefante ha completato il suo parto, con tagli tanto illogici quanto incomprensibili e comunque -a nostro avviso- molti  contrari agli interessi generali della città. E di queste scelte, in passato sempre frutto della condivisione dell’intero Consiglio Comunale, si vorrebbe la ratifica di fatto della massima Assise cittadina, con una assunzione di responsabilità assai grave per il futuro del Capoluogo, ormai prossima Città Metropolitana”.
E’ quanto afferma Pasquale Imbalzano, capogruppo di AREA POPOLARE – Nuovo Centrodestra al Comune di Reggio Calabria.
“Per quanto ci si sforzi, non riusciamo ad immaginare la logica che ha presieduto a scelte che dovevano avere un solo obiettivo strategico: quello di confermarne e rafforzarne la naturale vocazione turistica attraverso il contestuale e concreto coinvolgimento del gracile tessuto economico reggino. Nulla di tutto questo; anzi si sono compiute scelte che vanno proprio nella direzione opposta. Come interpretare altrimenti la più volte annunciata,  testarda e incoerente  intenzione di eliminare un’opera come quella del MUSEO DEL MARE di Zaha Hadid che, al di là di chi o di  coloro che hanno avuto la felice idea di dotare Reggio di una opera straordinariamente attrattiva dal punto di vista turistico, mantiene intatta, anzi oggi è oggettivamente ancor di più rafforzata,  la virtuosa  filosofia originaria”, aggiunge Pasquale Imbalzano.
“E come si può giustificare l’infelice scelta di perseverare nel definanziamento di una opera -assolutamente funzionale agli interessi economici ed alle potenzialità  produttive del Comprensorio metropolitano e calabrese – quale è la Fiera di Arghillà di Vittorio Gregotti, fortemente voluta e promossa  da  tutte le Associazioni Produttive del territorio, dal momento che l’e-commerce  a Reggio raggiunge percentuali irrisorie e nell’intero Paese – come  ci veniva ricordato nei giorni scorsi dal Corriere della Sera – arriva ad una media di appena l’8-9%? E come si vuole mettere in piedi un sistema di TURISMO DI AFFARI E CONGRESSUALE -gli unici capaci di convogliare appetibili  correnti turistiche-  se Reggio, a differenza di tante altre realtà italiane delle stesse dimensioni, non ha una struttura adeguata e addirittura viene  cancellata  una opera già  finanziata e di cui è stata pagata (ben 700.000 Euro buttati al vento) la progettazione alla notissima Archistar?”, continua Pasquale Imbalzano “E ancora. Qualcuno dovrà pure spiegare come si possa eliminare la già prevista  Area per il Tempo Libero e per le Attività Circensi, più volte sollecitata negli anni scorsi dagli Organi competenti, stanti i problemi di SICUREZZA e di VIABILITA’ che in tante occasioni, a partire dalle Feste Patronali, si ripropongono con gravi rischi per l’incolumità pubblica, impedendo nel contempo di dotare Reggio di una area deputata ad ospitare importanti eventi di carattere nazionale, come la delocalizzazione di manifestazioni simili al Motor Show di Bologna, stante la mancanza – forse unica città  del mezzogiorno –  di una area adeguatamente attrezzata”, aggiunge ancora il Capogruppo di Area Popolare.
“Così come non riusciamo a comprendere la volontà di definanziare la realizzazione di ALLOGGI PER NUCLEI FAMILIARI SOCIALMENTE DISAGIATI, in una realtà nella quale il problema abitativo per le fasce deboli è più grave che mai o la rinuncia al recupero dei  RIONI F e G dell’area di Trabocchetto, dal momento che la Legge per Reggio era nata per attuare e completare il risanamento dei quartieri degradati”, continua Pasquale Imbalzano. “Infine sulle periferie. Premesso che  – tra le scelte operate – ci auguriamo sia la volta buona per realizzare il Parco Urbano della Collina di Pentimele, aspirazione di generazione di reggini, per valorizzare la zona dei forti di Vito e l’area adiacente di straordinaria bellezza paesaggistica, è su Ravagnese e soprattutto su Pellaro che vogliamo fare qualche necessaria sottolineatura. Intanto gradiremmo ci  venga chiarito perché si elimina il finanziamento di 2 milioni per la riqualificazione di Ravagnese che,  non dimentichiamo,  è il sito dell’aeroporto e quindi rappresenta  uno dei biglietti da visita della città.
Per concludere, su PELLARO. Proprio per l’enfasi data ad alcune scelte, stentiamo a capire la cancellazione della  costruzione di 20 alloggi popolari,  in quella che è ormai  una città nella città, per 1,9 milioni di euro. Ma soprattutto si vorrebbe far credere che con tre milioni di euro si possano realizzare niente di meno che l’atavica aspirazione del  TEATRO, che da solo assorbirebbe l’intero finanziamento, la STORICA PISCINA da decenni programmata, con il realizzato campo di calcio,  a BOCALE e la RISTRUTTURAZIONE DELL’EX MUNICIPIO. Nessuno osa ricordare che è stata definitivamente ELIMINATA la famosa e tanto attesa DARSENA  che con gli investimenti previsti, finalmente, a Punta Pellaro poteva rappresentare una grande prospettiva per tutta l’area sud della città. Nessuno può addurre alcuna giustificazione, ricordando i ben noti  vincoli idrogeologici della sede originaria sita  nell’area del  torrente Fiumarella, successivi alla  tragedia di Soverato, in quanto tutti i Pellaresi, e non solo loro,  ben conoscono  che la destinazione naturale  dell’infrastruttura è sempre stata l’insenatura riparata dai venti – già approdo portuale in età romana – che va da Occhio a  San Leo di Pellaro”, conclude Pasquale Imbalzano.

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