Elezioni comunali: impresentabili in Campania, Calabria, Roma

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elezioni-urnaSono 14 i candidati dichiarati “impresentabili” dalla Commissione Antimafia perche’ non rispondono ai requisiti della legge Severino. Tra i candidati al VI municipio di Roma, si sono evidenziate 4 posizioni:  Antonio Carone (lista “Viva l’Italia con Tiziana Meloni”) il quale, tra le 8 condanne definitive, ne ha riportata una per ricettazione con una pena di anni due e mesi 6 di reclusione ed una multa da 900 euro, ed e’ pertanto incandidabile per la legge Severino; Domenico Schioppa (lista “Iorio sindaco”) e’ stato prima arrestato in flagranza e poi condannato, in primo grado, con il rito abbreviato, alla pena di 2 anni e 4 mesi di reclusione ed euro 400 di multa, per detenzione di armi; l’appello e’ previsto per il 12 ottobre 2017. Pertanto; Antonio Giugliano (lista “Storace-Marchini sindaco”) e’ stato condannato in primo grado a 2 anni e 6 mesi di reclusione ed euro 1000 di multa, per diversi reati tra cui quello di tentata estorsione; Fernando Vendetti (lista “Storace-Marchini sindaco”) e’ stato condannato in primo grado per tentata estorsione alla pena di un anno, 6 mesi di reclusione ed euro 600 di multa; e’ stata proposta impugnazione e si e’ in attesa di fissazione dell’udienza da parte della Corte di Appello di Roma. Tra i candidati al consiglio comunale di Roma, inoltre, si evidenzia la posizione di Marchetti Mattia (lista “Lega Centro con Giovanni Salvini”), nei cui confronti e’ stato emesso il decreto che dispone il giudizio immediato per il delitto di tentata estorsione, in concorso con altra persona, oltre che per porto e detenzione di armi. Nel comune di Scalea in Calabria e’ emersa una sola condizione di incandidabilita’ ai sensi della Severino: riguarda Carmelo Bagnato, dal cui certificato del casellario giudiziale risulta una sentenza di condanna a due anni di reclusione emessa dalla corte di appello di Perugia il 3 dicembre 2010, per il reato di cui bancarotta fraudolenta. Sempre a in Calabria, a San Sostene, c’e’ il caso di Codispoti Alessandro, attualmente sottoposto a procedimento penale: e’ stato condannato in primo grado, con sentenza emessa dal tribunale di Catanzaro il 4 luglio 2014, per detenzione illegale di armi e detenzione di sostanze stupefacenti al fine di cessione a terzi alla pena di cinque anni di reclusione e 35 mila euro di multa. Dopo impugnazione, la corte di appello di Catanzaro, con decisione del 18 maggio 2016, ha parzialmente riformato la sentenza di condanna, assolvendo Codispoti dai reati in materia di armi per non aver commesso i fatti, rideterminando quindi la pena in quattro anni di reclusione e 30 mila euro di multa per il reato in materia di stupefacenti, confermando infine la pena accessoria della interdizione dai pubblici uffici per cinque anni. Ben 7 i casi a Battipaglia: Carmine Fasano (lista “Azione Civica-Tozza sindaco”) risulta condannato in via definitiva con sentenza di applicazione della pena su richiesta delle parti per cessione illecita di stupefacenti ad un anno di reclusione e 3 mila euro di multa; Daniela Minniti (lista “Battipaglia popolare”) e’ stata condannata per bancarotta fraudolenta a due anni di reclusione; Lucio Carrara (lista “Battipaglia con cuore-Motta sindaco”) e’ stato condannato in via definitiva con sentenza di applicazione della pena su richiesta delle parti per bancarotta fraudolenta continuata e aggravata ad anni due di reclusione (pena rideterminata includendo la precedente condanna per il medesimo reato); Francesco Procida (lista “Speranza per Battipaglia-Motta sindaco”) risulta condannato in via definitiva per il delitto di riciclaggio alla pena di due anni e nove mesi di reclusione ed euro 1450; Bartolomeo D’Apuzzo (lista “Battipaglia a testa alta”) dopo un precedente patteggiamento per rapina, e’ stato condannato in via definitiva per cessione illecita di stupefacenti ad un anno e due mesi di reclusione e 3 mila euro di multa; Demetrio Landi (lista “Moderati per Battipaglia”) e’ stato condannato in via definitiva per cessione illecita di stupefacenti ad un anno e sei mesi di reclusione ed euro 4000 di multa e, nella medesima sentenza, condannato in via definitiva per violazione di domicilio, lesioni dolose e violenza privata tentata alla pena di anni due e mesi due di reclusione. Giuseppe Del Percio (lista “Battipaglia-la citta’ che verra'”) e’ stato condannato in primo grado per violazione delle norme sugli stupefacenti alla pena di mesi 10 di reclusione e 3 mila euro di multa. Sulla condanna pende appello. Se eletto, andrebbe sospeso.

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