Elezioni, Cannizzaro: “il trionfo di Occhiuto a Cosenza mette all’angolo Oliverio e il Pd”

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“La vittoria a Cosenza di Mario Occhiuto segna la netta sconfitta del Pd. La città cosentina ha creduto nella compattezza di un centro destra che non fa chiacchiere ma che da sempre, ha adottato la “politica del fare” lasciando agli uomini della sinistra la “politica delle parole”. Lo afferma in una nota Francesco Cannizzaro, Capogruppo Cdl del Consiglio regionale.

Una pesante bocciatura, anche se il Partito Democratico in realtà non si è mai rialzato, e ne è una dimostrazione la politica fallimentare regionale di Mario Oliverio e della sua maggioranza che si accreditano nella storia come la peggiore compagine politico-amministrativa che annovera le maggiori sconfitte. Cosenza rielegge un suo degno amministratore, Mario Occhiuto,  relegando negli Inferi quel sistema politico di una sinistra inesistente, inadeguata, capace solo a fare inciuci, doppiogiochista e nettamente incompetente a lavorare insieme con le altre forze politiche per il bene della comunità. La vittoria di Mario, al quale faccio i miei più sinceri auguri di buon lavoro e sono certo che continuerà quel percorso politico intrapreso incentrato in primis sulla trasparenza, perché lui sì che ama davvero la sua città, è semplicemente il risultato della buona amministrazione e della buona politica che non tollera né condivide campagne di veleni e reunion per personali tornaconti. Il risultato elettorale di Cosenza è l’emblema significativo che mostra il fallimento della classe dirigente piddina che sta governando la nostra Calabria.  Questi uomini continuano però ad amministrare oramai da tempo il Paese e la Regione pur essendo stati clamorosamente bocciati dal popolo che, con questo straordinario risultato, sancisce la fine del progetto renziano che non convince nemmeno a livello nazionale visto i pessimi risultati registrati nelle altre città d’Italia. A maggior ragione, serve ora un forte impulso delle forze del centrodestra e dei moderati che, insieme, devono  lavorare per raggiungere un altro grande obiettivo:  il risultato del referendum per mandare a casa Renzi, i renziani e gli pseudo renziani calabresi“.

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