Umbria, presentate le edizioni 2016 di varie rassegne locali

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Presentata l’edizione 2016 di Umbria Jazz, Festival dei due Mondi e Festival delle Nazioni, da sempre grande attrazione per un pubblico internazionale

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Presentiamo l’edizione 2016 di Umbria Jazz, del Festival dei due Mondi e del Festival delle Nazioni, manifestazioni dalla lunga tradizione che si sono sapute rigenerare diventando ogni anno di più una grande attrazione per un pubblico internazionale. Manifestazioni, queste, che ancora una volta dimostrano come si possa fare promozione turistica anche attraverso l’arte, la musica e il teatro”. Lo ha affermato la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, in occasione della presentazione congiunta del Festival delle Nazioni, Umbria Jazz e Festival dei due Mondi, promossa ieri sera dalla Regione Umbria al Teatro Argentina di Roma.
I Festival sono stati presentati dalla presidente Marini, insieme ai direttori e presidenti dei Festival, rispettivamente Giorgio Ferrara (Festival dei due Mondi), Renzo Arbore (Umbria Jazz), Giuliano Giubilei (Festival delle Nazioni). Presenti il vicepresidente della Camera, Marina Sereni, i sindaci di Città di Castello e Spoleto, il vicepresidente della Regione Umbria, con delega al turismo, Fabio Paparelli, e l’assessore regionale alla Cultura, Fernanda Cecchini.
Si inizierà con il Festival di Spoleto – ha detto la presidente Marini- per poi proseguire a luglio con UJ e poi con il Festival delle Nazioni. Tutte e tre le manifestazioni si svolgono all’interno delle città umbre e nei loro centri storici e rappresentano così anche un veicolo per la promozione turistica e di tutto ciò che l’Umbria può offrire su tutti i fronti, dall’arte al paesaggio e all’enogastronomia”.
La presidente ha, quindi, ringraziato il ministero dei Beni culturali che sostiene queste manifestazioni attraverso finanziamenti previsti da una legge nazionale, ma ha voluto anche “ringraziare i direttori artistici e i presidenti dei Festival e le fondazioni che contribuiscono in modo determinante alla loro realizzazione, e infine il pubblico pagante che segue sempre più numeroso gli spettacoli”.
“Il Festival di Spoleto, che quest’ anno aprirà il 24 giugno, è cresciuto fortemente – ha detto Giorgio Ferrara – e dalle 5.000 presenze del 2007 siamo arrivati alle 70.000 del 2015. Ciò ha contribuito a rafforzare l’attenzione delle istituzioni, degli artisti, degli operatori, delle aziende, dei media nei confronti della manifestazione, che si è affermata quale evento di risonanza mondiale e appuntamento da non perdere. È un Festival multidisciplinare e la sua caratteristica è di ospitare le grande eccellenze. Quest’anno abbiamo dato un nuovo sviluppo alla sezione teatro. La Regione Umbria e il Comune di Spoleto ci danno un grande sostegno per la realizzazione del Festival, del quale non abbiamo ancora edizione invernale che forse riusciremo a fare. Apriremo il 24 giugno e chiuderemo il 10 luglio”.
Per il presidente di Umbria Jazz, Renzo Arbore, “l’edizione 2016 di UJ è più abbondante e nutrita delle altre edizioni anche grazie al suo fondatore Carlo Pagnotta – presente in sala – che è riuscito a portare avanti la missione nobilissima di divulgare questo genere musicale che prima era appannaggio di pochi e che invece ora è seguito anche dai giovani”.
Arbore, dopo aver sottolineato che i jazzisti italiani ormai sono i secondi al mondo con un indiscutibile talento, ha ricordato che Umbria Jazz 16, che si terrà a Perugia dall’8 al 17 luglio, coniuga in un cartellone ricco e prestigioso conferme e novità e le conferme sono soprattutto nella formula che riesce a sommare la grande musica e le suggestioni del centro storico di Perugia.
Il presidente del Festival delle Nazioni, Giuliano Giubilei, ha annunciato che la Francia è il paese scelto per la nuova edizione, in programma dal 23 agosto al 3 settembre, con Parigi che diventa la città punto di riferimento universale per le arti e la ricerca innovativa: “Siamo giunti alla 49ma edizione, ma in questi anni non abbiamo mai smesso di ricercare la qualità. Nelle ultime edizioni abbiamo allargato il nostro orizzonte dando spazio non solo alle grandi tradizioni musicali e alla musica contemporanea (da sempre presente nei nostri programmi), ma anche a linguaggi che appartengono alla musica popolare o a nuove tendenze“.
Anche grazie a tutto questo – ha concluso – il Festival è cresciuto. C’è un’attenzione maggiore da parte della critica, più spazio nei media nazionali e locali. Ma soprattutto maggiore coinvolgimento del pubblico, anche giovane. Questo crescente interesse da parte dei giovani è senz’altro la novità più significativa che abbiamo registrato nelle ultime edizioni. Insomma, la musica classica non è più chiusa in un recinto di appassionati, ma sta conquistando un pubblico più vasto e di tutte le età“. (ADNKRONOS)

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