Reggio Calabria, mercoledì al Museo diocesano ingresso ridotto e visite guidate a cura degli studenti del Liceo artistico “Preti-Frangipane”

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Mercoledì 18 maggio h 9-13 il Museo diocesano si apre a quanti vorranno visitarlo, garantendo biglietto d’ingresso ridotto e visite guidate gratuite a cura degli studenti della classe III E del Liceo artistico “Preti-Frangipane” (Progetto Alternanza Scuola-Lavoro). Adiacente alla Cattedrale, con ingresso sia da via Tommaso Campanella che da via Cimino, il Museo diocesano occupa il pianterreno del Palazzo arcivescovile costruito alla fine del Settecento. Esso documenta, in particolare, le distinte identità, storica e religiosa, delle antiche sedi episcopali di Reggio Calabria e di Bova, fuse nel 1986. Tra le opere più significative esposte sono: la Resurrezione di Lazzaro attribuita al pittore napoletano Francesco De Mura, allievo di Francesco Solimena (terzo decennio sec. XVIII); l’Ostensorio raggiato disegnato dal polistenese Francesco Jerace nel 1928, in occasione del Congresso Eucaristico regionale svoltosi a Reggio Calabria; il settecentesco Reliquiario a braccio di San Giovanni Theriste, le cui reliquie furono consegnate da Apollinare Agresta, abate del monastero italo-greco di Stilo, a monsignor Marcantonio Contestabile, vescovo di Bova dal 1669 al 1699; il Bacolo pastorale di mons. Antonio de Ricci, arcivescovo di Reggio dal 1453 al 1490, opera in argento e smalti di scuola napoletana; un Crocifisso in avorio donato alla Cattedrale dall’arcivescovo Alessandro Tommasini (1818–1826), ma ascrivibile al XVIII secolo; pregevoli manufatti tessili appartenuti alla Confraternita dell’Immacolata nella chiesa della SS. Annunziata e, tra essi, un parato nobile in broccato di seta, opera di manifattura lionese (secondo quarto sec. XVIII). Nell’occasione sarà possibile visitare, allestita ancora per pochi giorni, la Mostra L’icona svelata. I Santi arcangeli Michele e Gabriele, esposizione dell’icona raffigurante i due Santi Arcangeli, opera di Kostantin Jeromonaku (firma e data 1694), pregevole dipinto su tavola, finora mai esposto in pubblico, recentemente restaurato a cura della Soprintendenza alle Belle Arti e al Paesaggio della Calabria. Della Mostra, corredata da pannelli didattici con notizie storico-critiche e iconografiche sull’opera (affidate agli studiosi Giorgio Leone e Daniele Castrizio) e l’illustrazione delle fasi del delicato restauro, è stato recentemente pubblicato il catalogo a cura di Laruffa Editore.

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