“Come avranno avuto modo di leggere i consiglieri di minoranza – ha spiegato ancora l’Assessore Zimbalatti – la proposta di convenzione con l’Ati costituita dalla Viola Reggio Calabria e Progetto 5 ha una durata di 15 anni. Quando era stata stipulata il Palazzetto non era ancora dotato dei certificati necessari all’apertura, anche in considerazione del tragico incidente che è costato la vita al giovane Matteo Armellini alla vigilia del concerto di Laura Pausini. Peraltro trovo davvero di cattivo gusto utilizzare un episodio del genere per tentare di sollevare polemiche spicciole. Il merito dell’Amministrazione Falcomatà è stato quello di aver completato le procedure, aver ottenuto l’agibilità e di aver riaperto il Pala Calafiore secondo i canoni di legge. Scusate se è poco. Ma è ovvio che di fronte a questa novità la firma della convenzione è stata procrastinata, anche perché l’Amministrazione ha il dovere di individuare i cardini definitivi più idonei per lo svolgimento delle attività sportive che vadano incontro alle esigenze dello sport e soprattutto dei cittadini. Nel frattempo però si è operato nella più assoluta legittimità, secondo i contenuti della concessione provvisoria disposta durante il periodo commissariale”.
“Venendo poi alla questione del concerto dei Negramaro – conclude l’Assessore – trovo davvero mortificante che l’opposizione si permetta di metter bocca anche su questo. Hanno forse dimenticato come venivano gestiti questo genere di eventi quando era la destra a governare. Facendo un rapido calcolo e sommando tutti i soldi che l’amministrazione ha dovuto versare per pagare i profumati caché di due o tre artisti che si sono esibiti a Reggio in quegli anni, si sarebbero messe insieme le somme necessarie a ripristinare l’agibilità di tutte le palestre e degli impianti sportivi di tutta la città! Il concerto dei Negramaro invece è stato realizzato a costo zero, il Comune non ha sborsato nemmeno un centesimo. E questo probabilmente spiazza l’opposizione, abituata a ben altri metodi, con i risultati che purtroppo, oggi, sono sotto gli occhi di tutti”.