Reggio Calabria, Gentile accusa: “al 118 si smonta il defibrillatore dell’ambulanza e mancano i D.P.I.”

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“Da troppo tempo il Servizio Sanitario Pubblico si trova al centro dell’attenzione dell’Autorità Giudiziaria per fatti gravi attinenti il mancato rispetto delle Leggi dello Stato con l’inevitabile nefasta ricaduta sulla pelle dei cittadini calabresi. In questo scenario collettivo di grande dimensione a forma di vortice vengono coinvolti i vari attori, o presunti tali, vestiti di cariche referenziali utili per impartire ordini ai sottoposti e rendere la vita sempre più complicata all’ammalato ed ai tanti lavoratori onesti. Oggi, ritorna di attualità il Servizio Urgenza Emergenza Medica 118 dell’ASP di Reggio Calabria con i suoi problemi strutturali e quelli nuovi. Il referente di turno, questa volta, ha disposto il trasferimento degli apparecchi medicali – defibrillatore Lifepack 12 – dall’ambulanza di proprietà aziendale per farlo installare su quella del privato convenzionato (disposizione prot. n. 581/SUEM del 10/05/2016). Questo fatto lascia spazio a molte interpretazioni ma una sola è quella essenziale dove, forse, potrebbe emergere l’aspetto di illecito amministrativo e la scarsa affezione al bene pubblico”, scrive in una nota Giuseppe Gentile, segretario generale Sulpi. “Sicuramente – prosegue– non è questa la sede dove sentenziare o fare processi sommari e vorremmo sperare nella buona fede di chi mette in essere simili comportamenti. Non possiamo però derogare ulteriormente su un altro aspetto che riguarda la sicurezza dei lavoratori del SUEM 118. Difatti, dopo il tira e molla della consegna di divise non a norma, durato circa 2 mesi, si apprende che queste famose divise non sono a norma e sono state restituite alla ditta fornitrice. Quindi –prosegue– dopo oltre nove anni di attesa, di gare per l’acquisto immediato di D.P.I., di soldi che compaiono e scompaiono finalizzati all’acquisto, ancora oggi il personale rimane “in mutande”. Forse siamo l’unica ASP d’Italia dove l’equipe del 118 non ha divise da indossare e nessuno riesce a risolvere questo gravissimo problema. Un problema di sicurezza al quale non solo l’Azienda Sanitaria deve porre rimedio ma dove, così come in altre realtà italiane, la Regione Calabria deve legiferare per rendere omogeneo tutto il vestiario dell’intera rete regionale del SUEM 118 rispettando la Legge sulla sicurezza. Questo perché non è più possibile improvvisare forniture di vari colori, indumenti invernali da indossare per tutto l’anno, oppure omettere di comprare gli accessori di sicurezza quali scarpe anti infortunistica, caschi ecc.. Vorremmo mettere la parola fine alle continue disfunzioni ed ai debiti insanabili dell’ASP di Reggio Calabria ma, ci accorgiamo che la politica si è dimenticata delle sue responsabilità e, nonostante la gestione commissariale si trova in prorogazio per altri 45 giorni, non si riesce a fare sintesi tra le due posizioni contrastanti del Presidente Mario Oliverio e del Commissario Massimo Scura. Forse il confronto, a volte aspro, potrebbe portare a quella risposta giusta attesa dai calabresi ma, purtroppo ancora questo orizzonte sembra essere sempre più lontano e il diritto alla salute deve aspettare”, conclude.

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