Palmi (Rc), AN al centro-sinistra: “sul Psc smettetela per favore”

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palmi azione nazionale 2“Ma non la reggono proprio! E quasi quasi ci rinuncio, perché alla malafede non c’è riparo, come alla stoltaine. Per mesi e mesi il centrosinistra palmese, anzi tutti i centrosinistra di Palmi (perché ce ne sono tante di anime sinistrorse) giù a blaterare sul PSC bocciato, su pseudo-documenti una volta regionali e una provinciali che avrebbero bocciato il Piano Strutturale Comunale deliberato dal Consiglio Comunale il 31 luglio 2014. A voglia a spiegare che c’è una bella differenza tra bocciare un Piano e proporre correzioni, miglioramenti. A proposito voglio chiarirlo per l’ennesima volta anche al mio amico giornalista Ivan Pugliese che anche oggi parla di Piano bocciato, dopo tutto e nonostante tutto. Se il Piano, in una qualunque delle sue tante fasi di progettazione, fosse stato bocciato dalla Regione o dalla Provincia, per legge avrebbe dovuto essere riadottato, riavviando la procedura sin dalla fase preliminare, e poi con la Conferenza di Pianificazione e poi con il resto. Ovviamente il PSC palmese non è stato mai bocciato”, scrive in una nota Natale Pace, capogruppo AN al consiglio comunale di Palmi. “Vero è –prosegue– che la procedura di adozione del Piano prevede, in base alla legge urbanistica regionale, un continuo controllo da parte dei due enti sovraordinati, che hanno l’obbligo di verificare l’aderenza dello stesso alle normative provinciali e regionali. Controllo che i dipartimenti Urbanistica regionale e provinciale non si sono limitati ad espletare in maniera lontana e fredda, ma con un continuo confronto con i tecnici incaricati. Questo confronto, come in altre occasioni ho asserito, è stato ricco di suggerimenti, proposte e arricchimenti che hanno reso il PSC, che oggi ha ottenuto il parere di congruità regionale e a breve quello provinciale, non solo, appunto, congruo rispetto alle norme, ma a mio parere, anche perfetto per il momento storico in cui nasce e perfettibile per il futuro. Definire il Piano Strutturale, ex Piano Regolatore, di una Città di ventimila abitanti, non è certo cosa semplice. Già l’iter previsto dalla legge urbanistica è lungo e contorto, si aggiungano poi i milioni di interessi che il Piano va a toccare e si capisce perché da un secolo la Città di Palmi non era mai riuscita a dotarsi di questo fondamentale strumento di pianificazione urbanistica e territoriale. Perché tante Amministrazioni del passato non ce l’hanno fatta? C’era quasi arrivato il Sindaco Veneto, a mio avviso il miglior sindaco della storia di Palmi, ma tutti quanti sanno com’è finita. E quanti soldi per incarichi a tecnici che cominciavano il lavoro e mai lo completavano sono stati spesi? Oggi Palmi ha il suo Piano. Molte Città calabresi, compresa Reggio devono ancora iniziare. Come dicevo è perfettibile in futuro, ma con il PSC dovranno fare i conti tutti coloro, tecnici e non, che il territorio palmese lo hanno subissato di speculazioni senza ritegno. Si aggiunga poi che l’analisi del territorio, attraverso gli studi di microzonazione sismica e dal punto di vista del dissesto idrogeologico, insieme all’aggiornamento del Piano di Protezione Civile e al Piano Spiaggia, hanno offerto alla Città un quadro di conoscenze di cui era priva e l’ignoranza delle quali nel passato, ha permesso di costruire su faglie sismiche, di lottizzare ambiti sottoposti a pericoli sismici e maremoti e tanto altro. La barzelletta che il PSC palmese non sarebbe quello redatto dai bravi tecnici incaricati componenti l’Ufficio di Piano rappresenta l’ultima palla a cui si appigliano gli irredentisti del no a tutti i costi. I palmesi – conclude– ormai hanno capito chi blatera a vanvera senza avere cognizione, oppure se ce l’ha in maniera strumentale, e chi invece realizza obiettivi storici per la Città. E smettetela per favore!

 

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