Odori nauseabondi e stato di abbandono: sigilli a depuratore di acque reflue nel reggino

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Sequestro preventivo d’urgenza per l’impianto di depurazione acque reflue comunali sito in località Stuppia del Comune di Staiti (RC)

apposizione sigilli all'impiantoPersonale militare della Delegazione di Spiaggia di Bianco diretta dal Maresciallo Paparo congiuntamente a personale specializzato dell’Arpacal di Reggio Calabria, ha proceduto, nella giorni scorsi, sentito il magistrato di turno della Procura della Repubblica di Locri Dott. Ezio Arcadi, a porre sotto sequestro preventivo d’urgenza, l’impianto di depurazione acque reflue comunali sito in località Stuppia del Comune di Staiti (RC).
Più nello specifico, il personale operante ha accertato e verificato in flagranza, che il depuratore, era in totale stato di abbandono da diverso tempo con forti odori nauseabondi tipici , invaso da folta vegetazione spontanea, inattivo e quindi, le acque reflue, senza subire alcun tipo di processo depurativo, si riversavano direttamente in un adiacente vallone denominato Brancati, acque reflue che vanno a confluire nei torrenti limitrofi e conseguentemente si portano a fondo valle fino a giungere alla foce del torrente Pantano nel Comune di Brancaleone, creando pertanto danni al corso d’acqua superficiale ed all’eco-sistema marino costiero. In tutta la zona circostante si percepivano altresì forti odori nauseabondi tipici dei reflui fognari.
Tra le anomalie riscontrate all’atto del sopralluogo, è stato accertato che l’impianto è privo dell’autorizzazione provinciale allo scarico, la fase di grigliatura del vaglio in ingresso risultava non funzionante, la presenza in superficie di una sostanza di colorazione verdastra all’interno delle vasche dedicate al processo depurativo; l’impianto nella totalità risulta non funzionante e le acque reflue fuoriescono dallo stesso senza alcuna depurazione.
Sono stati altresì rinvenuti quantitativi di rifiuti, del tipo fanghi di depurazione all’interno dei letti di essiccamento, in misura eccedente i limiti previsti dal Testo Unico Ambientale in tema di deposito temporaneo.
Il personale dell’Arpacal ha provveduto ad prelevare i campioni di acque reflue per le successive analisi di laboratorio ancora in fase di elaborazione che hanno confermato la non conformità dei campioni prelevati rispetto ai parametri previsti dal Testo Unico Ambientale.
Il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Locri Dr. Caterina CAPITO’, giusta richiesta di convalida del Sostituto Procuratore Dott. Ezio ARCADI della Procura della Repubblica di Locri, preso atto delle attività eseguite e dei parametri tabellari superati, ha disposto in data 28.04.2016, il sequestro preventivo dell’impianto e dei letti di essiccazione con il relativo contenuto, affidando al Sindaco del Comune di Staiti, la custodia con facoltà d’uso del depuratore, limitata al ripristino della funzionalità dell’impianto, delle attività di manutenzione oltre a quelle relative allo svuotamento dei letti dai fanghi presenti.

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