Messina, altra inchiesta shock: David fermato per voto di scambio politico-mafioso

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Il consigliere comunale è stato recluso presso il carcere di Gazzi alle 4 di stamane: l’accusa è di essere stato il referente di un sistema criminale che inficiava la regolarità delle elezioni e che lucrava sugli appalti pubblici e sulle forniture per conto di alcuni clan di Messina

E’ Paolo David, l’ex capogruppo del Pd transitato con Francantonio Genovese nelle fila di Forza Italia, il consigliere comunale di Messina arrestato stamane dagli agenti della Squadra Mobile. Fra i 35 soggetti finiti al centro dell’inchiesta è spuntato, infatti, il nome dell’esponente di Palazzo Zanca, costretto a salire sull’auto delle forze dell’ordine alle 4 di stamane. Un saluto alla moglie innanzi ai fotografi presenti prima di essere portato a Gazzi. L’accusa è di quelle pesanti: voto di scambio politico-mafioso. Secondo quanto anticipato da Repubblica, col pretesto dei sacchi della spesa o con la consegna diretta di piccole somme in denaro sarebbe stata inficiata la regolarità delle regionali del 2012 e delle tornate elettorali seguenti. A tirare le fila in cabina di regia le famiglie mafiose di Camaro-San Paolo e di Santa Lucia Sopra Contesse. Le autorità inquirenti ricostruiranno la vicenda pubblicamente nel corso della conferenza stampa convocata per le 11. L’inchiesta – curata da Liliana Todaro, Maria Pellegrino e diretta dalla Dda di Guido Lo Forte – avrebbe fatto emergere diversi addebiti a carico del consigliere. Sotto il profilo criminale, il sistema consentiva alle famiglie di raggiungere proventi da capogiro grazie al traffico di droga, alle estorsioni e al condizionamento degli appalti pubblici e delle forniture.

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