L’energia che ci unisce: i dettagli del progetto dell’elettrodotto Sorgente-Rizziconi

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È stato inaugurato lo scorso 28 maggio il nuovo elettrodotto Sorgente-Rizziconi che collega energeticamente Calabria e Sicilia. Ecco i dettagli del progetto

È stata inaugurata ieri a Favazzina (RC) la nuova linea energetica che collega Calabria e Sicilia. Tantissimi i vantaggi che il progetto di Terna porterà all’economia e all’ambiente, illustrati in breve ieri durante la cerimonia d’inaugurazione dall’amministratore delegato Matteo Del Fante e ripresi dal Presidente del Consiglio Matteo Renzi, che ha avviato ufficialmente l’impianto. Il progetto dell’elettrodotto Sorgente-Rizziconi ha notevoli punti di forza, sia sotto l’aspetto economico che sotto l’aspetto ambientale.
Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta.

Il collegamento elettrico tra Calabria e Sicilia: i due Piloni
La necessità di collegare Calabria e Sicilia affonda le radici nel 1948, quando viene progettato il primo collegamento elettrico. Il cantiere venne aperto nel 1952 e i lavori durarono tre anni. La tecnologia particolarmente avanzata consentì di triplicare la disponibilità elettrica siciliana: era costituito da due torri gemelle d’acciaio di 450 tonnellate e 224 metri d’altezza capaci di resistere a un terremoto del 10° grado della scala Mercalli: il Pilone di Torre Faro sulla spiaggia di Capo Peloro a Messina e il Pilone di Santa Trada a Villa San Giovanni. La campata sospesa sul mare era lunga 2646 metri e resta attiva fino al 1985 quando entra in servizio il primo collegamento sottomarino alla tensione di 380 kV.
I due Piloni dovevano essere demoliti ma l’Amministrazione Comunale e la Soprintendenza ai Beni Culturali e Ambientali di Messina hanno valutato l’idea di mantenerli come simboli di archeologia industriale e di valorizzarli il più possibile: il Pilone di Messina viene dato all’Amministrazione Comunale, mentre quello di Santa Trada a un privato.
Per venire incontro ai consumi di energia elettrica in aumento nelle due regioni, nel 2003 Terna progetta il nuovo elettrodotto inaugurato il 28 maggio 2016.

Il progetto della linea Sorgente-Rizziconi
L’infrastruttura, per la quale sono stati investiti oltre 700 milioni di euro, è composta complessivamente da dieci impianti ed ha una lunghezza totale di 105 km, di cui 38 sul fondale marino: la stazione elettrica di Rizziconi è collegata a quella di Scilla, dove l’energia viene riversata dentro la montagna di Favazzina attraverso un pozzo. Il condotto raggiunge la stazione elettrica di Favazzina, da cui partono i sei tubi dell’elettrodotto a 380 kV che triplicano il collegamento esistente (quello del 1985, ndr) e attraverso lo Stretto per raggiungere Fiumara, collegata alla stazione elettrica di Villafranca, collegata a sua volta a quella di Sorgente.
Sono coinvolti nel progetto 23 comuni tra le province di Reggio Calabria e Messina: Taurianova, Roccavaldina, Torregrotta, Rizziconi, Scilla, Valdina, Oppido Mamertina, Sinopoli, Cosoleto, Saponara, Spadafora, Varapodio, Pace del Mela, Rometta, San Pier Niceto, Manforte San Giorgio, San Filippo del Mela, Sant’Eufemia d’Aspromonte, Condrò, Venetico e Villafranca Tirrena.

A cosa serve
L’opera rafforza il collegamento elettrico tra Sicilia e Italia, consentendo all’Isola di utilizzare al meglio gli impianti di produzione e allinearsi al Prezzo Unico Nazionale per l’energia elettrica, facendo risparmiare al Paese circa 600 milioni di euro all’anno. Inoltre consente di utilizzare l’energia rinnovabile, soprattutto eolica e fotovoltaica, rendendo le centrali più efficienti e incrementando l’afflusso di energia in Sicilia.

I 5 record dell’elettrodotto Sorgente-Rizziconi
Sono ben cinque i primati che la realizzazione dell’elettrodotto ha consentito di raggiungere:

  • Il collegamento marino più lungo del mondo in corrente alternata: 6 cavi lunghi 38 km ciascuno posti a 376 metri di profondità e distanziati di circa 250 metri l’uno dall’altro, isolati in olio fluido e mantenuti a pressione costante da stazioni di compensazione;
  • Il più grande pozzo verticale del mondo: ha una profondità di 300 metri e un diametro di 7 metri. Al suo interno passa un doppio collegamento in cavo che dalla montagna raggiunge la spiaggia;
  • La più lunga galleria orizzontale per cavi ad altissima tensione al mondo: ha una lunghezza di circa 2800 metri e una larghezza di 3,50 metri. Il materiale estratto dallo scavo è stato usato per la rinaturalizzazione della cava di S. Giovanni. Sulla spiaggia non vi sarà traccia del cavo, così da non compromettere né l’abitato di Melìa né il turismo della zona;
  • L’edificio in tecnologia “blindata” più grande d’Europa: le stazioni elettriche interessate sono quattro, tre delle quali realizzate all’interno di “blindati” per ridurre al massimo il volume di occupazione del suolo;
  • La campata più lunga del Sud Italia: 1,3 km di lunghezza per il tratto aereo calabrese dell’elettrodotto presso Scilla. Generalmente le campate sono lunghe circa 300 metri.

I benefici ambientali
L’impianto ha consentito la demolizione di oltre 114 km di linee aeree esistenti nelle province di Reggio Calabria e Messina, sostituendo quasi 400 vecchi tralicci tronco-piramidali con sostegni monostelo a basso impatto ambientale. Così facendo si sono ridotte le emissioni di anidride carbonica nell’atmosfera di circa 700.000 tonnellate l’anno; sono state recuperate circa 2500 tonnellate di materiale tra acciaio, calcestruzzo, alluminio e vetro, inoltre è stato possibile liberare un’area complessiva di 228 ettari di territorio (circa 250 campi da calcio).

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