Imbalzano: “nel Patto per la Calabria inserire tratti reggini della SS106 ed opere già deliberate”

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“E’ doveroso premettere  che il Patto per la Calabria appare, in buona parte, la  ricognizione, il recupero  e  la  rimodulazione  di finanziamenti in essere e/o già stanziati negli anni scorsi e non spesi, in quanto che all’interno del Documento sottoscritto sono compresi tutti i  finanziamenti comunitari regionali già previsti e disponibili per  3,5 miliardi   tra POR e PSR, quelli  nazionali per  832 milioni dei Piani di Azione e Coesione, entrambi  concernenti la Programmazione  2014-2020, oltre ai 3,8 miliardi annunciati da tempo dall’ANAS fino ad arrivare ai 268 milioni dell’ex art. 20 della legge sulla edilizia sanitaria risalente ai primi anni ’90.  E’ con l’utilizzo virtuoso  delle restanti  risorse fresche, ancorché spalmate per diversi anni, se   distribuite in modo equo tra le varie province, che potranno e dovranno essere recuperate opere strategiche per il territorio reggino, di cui non vi è traccia in questa fase e che pure sono state ritenute ineludibili sia dall’ANAS (ultima audizione ex presidente Ciucci a Palazzo Campanella) che dal precedente  Consiglio Regionale”. E’ quanto afferma Candeloro Imbalzano, già Presidente della Commissione “Bilancio, Attività Produttive e Fondi Europei”,  nonché  attuale vice coordinatore provinciale di “Area Popolare-Ncd”. “Come può essere interpretato l’attuale grado di attenzione verso la Provincia di Reggio, se mentre da anni ci viene spiegato che mancano i finanziamenti per la realizzazione del tratto Palizzi – Ardore  e dei restanti chilometri da Roccella a Monasterace  della parte reggina della  S.S. 106, si destinano nel Patto stesso – per caso  –  ben 1,2 miliardi per il solo megalotto Sibari – Roseto Capo Spulico in provincia di Cosenza?”, continua Candeloro Imbalzano.  “Ed ancora: dopo l’inopinata ed ingiustificata esclusione  nell’ultima stesura dei Documenti di Programmazione Comunitaria  2014-2020 delle opere, già precedentemente deliberate all’unanimità dal Consiglio Regionale, relative alla realizzazione della strada a scorrimento veloce Fiumara di Muro – Frazione  S. Lucia di Catona e soprattutto al proseguimento dei lavori sulla Bovalino – Bagnara e alla realizzazione del vecchio sogno di gran parte della Locride costituito dalla  Pedemontana tra le Vallate del Torbido e lo Stilaro, non è pensabile attendere per tutte l’inevitabile, futura rimodulazione dei Fondi POR-FESR, oggi destinati nella quasi totalità alle altre province”, aggiunge l’esponente politico Candeloro Imbalzano. “Appare quanto mai ragionevole un recupero in questa fase di almeno due di queste arterie per migliorare l’attuale situazione viaria di aree tra le più  importanti e densamente  popolate della nostra Provincia, per consentire una più efficiente connessione della rete delle aree interne e   per favorire una reale coesione sociale e la necessaria continuità territoriale, innalzando in tal modo il livello di sicurezza attuale della  S.S. 106, i cui tratti sopra citati vanno assolutamente inseriti tra le opere realizzabili con parte dei 3,8 miliardi preventivati già dall’ANAS e necessariamente da impinguare”, continua ancora Candeloro Imbalzano. “Mentre esprimiamo la nostra personale  soddisfazione per il finanziamento delle opere residue della Diga sul Metramo, da noi fortemente voluta e che avevamo fatto inserire tra gli schemi idrici della Programmazione POR-FESR 2014-2020, vogliamo confidare nell’impegno e nella autorevolezza del ceto politico e amministrativo reggino, a tutti i livelli e senza logiche di schieramento, per dimostrare con i fatti -cogliendo questa irripetibile occasione-  la reale volontà e la capacità  di spendersi concretamente  per il rilancio del territorio della nostra provincia”, conclude Candeloro Imbalzano.

 

 

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