Confsal Unsa: il personale Pa nell’opera di soccorso migranti

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“Ogni giorno assistiamo a un dramma che scuote la nostra umanità. Bambini con le loro madri e i loro padri che scappano da guerre e genocidi, salgono su barconi malandati e stracolmi per trovare però la morte nel mare. Non emerge però a sufficienza che l’opera di soccorso e di salvataggio di vite umane viene realizzata, in questo delicato passaggio storico, da donne e uomini appartenenti a diversi settori della pubblica amministrazione, personale del mondo della sanità, delle forze armate, degli interni, della giustizia, ecc.”. A dirlo Massimo Battaglia, segretario generale della Federazione Confsal-Unsa.
“L’identità di un Paese -avverte- sta nella sua capacità di svolgere un servizio pubblico efficace. E va sottolineato che questi lavoratori sono gli stessi a cui non viene rinnovato un contratto da 7 anni e che vivono con 1.300 euro al mese, con cui pagare anche altre tasse, bollette, assicurazioni e servizi comunali. E’ lo stesso personale a cui viene pagata la liquidazione dopo 27 mesi e che si voleva licenziare in 48 ore senza contraddittorio. Forse per almeno 24 ore -osserva Battaglia- si dovrebbe pensare a una vera e seria riforma della pubblica amministrazione, che non può limitarsi al ruolo unico per la dirigenza, al licenziamento e a 4 parole sulla mobilità”.
“Il tempo passa -fa notare- e la Pa va cambiata subito: è ora di ritornare a dialogare, partendo da un contratto che sappia valorizzare anche economicamente quei lavoratori che hanno già sostenuto il paese in crisi per troppi anni. Ed è il momento di aprire un dialogo con tutte i sindacati responsabili e propositive per condividere quelle innovazioni che aiuteranno l’Italia ad avere non solo quel grande cuore di paese solidale che già ha. Ma anche -sottolinea- ad avere una Pa più efficiente, con un personale più motivato grazie al fatto di essere coinvolto in un progetto di cui dovrà sentirsi una parte indispensabile. Perché l’Italia è il servizio pubblico e il servizio pubblico sono i lavoratori pubblici”. (ADNKRONOS)

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