Bologna, in mostra i mille volti della canapa

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La canapa è al centro della fiera internazionale Indica Sativa Trade, fino a domenica 22 maggio, a Bologna, presso l’Unipol Arena di Bologna

canapaLa pasta e l’olio per la dispensa, ma anche cioccolato, birra, abiti, carta e mattoni. La materia prima è una sola, la canapa, al centro della fiera internazionale Indica Sativa Trade, fino a domenica 22 maggio, a Bologna, presso l’Unipol Arena, con oltre 80 aziende da tutta Europa. Dall’abbigliamento al food, dalla medicina alla tecnologia, fino all’edilizia: la pianta della canapa – antica risorsa naturale dai molteplici utilizzi – è il tema principale di incontri, dibattiti, corsi di formazione e il fil rouge di appuntamenti musicali, rigorosamente reggae.
Lo scorso anno in Italia si contavano circa 1.000 ettari di terreno coltivati a canapa, destinati a diventare 2.500 nel 2016, per un giro di affari complessivo che si aggira intorno ai 5 milioni di euro. In Emilia-Romagna sono poche decine gli ettari dedicati a questa coltura, con oltre 10 aziende agricole coinvolte nella semina (dati Assocanapa). Poco o nulla rispetto ai 90 mila ettari nazionali del 1940, quando l’Italia era il secondo produttore mondiale dopo la Russia, ma tantissimo se si pensa che si tratta di una coltivazione praticamente scomparsa e a lungo ‘demonizzata’.
Con la canapa, invece, una delle piante più versatili al mondo, si può fare tutto: con le sue fibre si fanno indumenti freschi d’estate e caldi d’inverno, con i suoi semi si producono cosmetici ad alta tollerabilità, con le sue foglie pannelli isolanti e ignifughi per la casa, senza dimenticare le sue potenzialità nell’utilizzo terapeutico e in quello alimentare (ha un alto valore nutritivo, è ricca di vitamine, minerali e Omega 3).
L’evento – giunto alla sua quarta edizione, la seconda a Bologna – ospita più di 80 aziende provenienti da Italia, Spagna, Slovenia, Olanda, Francia, Gran Bretagna; tra i diversi stand si possono conoscere le più recenti novità riguardanti le attrezzature e le tecnologie per la coltivazione (biologica, convenzionale, idroponica), i produttori dei concimi organici e minerali, le aziende che selezionano e producono semi e quelle del settore alimentare, della cosmetica e del benessere, dell’abbigliamento e dei prodotti per l’edilizia.
Solo da pochi anni la produzione di canapa è stata riscoperta nel nostro Paese – spiegano gli organizzatori della manifestazione – e il mercato è ora in rapida crescita. Fino agli anni ’60 la coltivazione era diffusa in Romagna e nella provincia di Lucca, poi la produzione fu abbandonata dopo l’inasprimento del divieto di coltivazione della canapa indiana e la stretta sulla canapa tessile. Per questo, quattro anni fa abbiamo deciso di dare vita a una fiera dedicata, e di radicarla a Bologna, dopo le prime due edizioni di Fermo: circa l’80% dei growshop italiani, infatti, è collocato al Centro-Nord”.
Oltre agli stand commerciali, a Indica Sativa Trade partecipano associazioni culturali, riviste di settore, case editrici, banchi informativi relativi ad aspetti normativi e usi terapeutici. Un’attenzione particolare anche alla ristorazione: in fiera si possono gustare alimenti a base di canapa, anche vegani, vegetariani e gluten free, nei punti ristoro e nelle zone relax. Food, tessuti e abbigliamento, medicina, edilizia, footwear, agricoltura e biologico: il comparto economico che cresce e si muove intorno alla canapa è variegato e ricco di opportunità. Per approfondire questo mondo, Indica Sativa Trade ospita un ricco programma di corsi e incontri a tema. (ADNKRONOS)

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