Appello di commercianti e artigiani al nuovo sindaco di Roma: meno tasse

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I commercianti, gli artigiani e gli operatori del turismo hanno chiesto ai candidati sindaco a Roma di abbassare le tasse

campidoglio_fgLa priorità: abbassare le tasse locali. Ma senza dimenticare il rilancio del tessuto produttivo della città, a partire dal terziario. E’ quello che i commercianti, gli artigiani e gli operatori del turismo hanno chiesto ai candidati sindaco a Roma in una serie di incontri organizzati da tutte le associazioni imprenditoriali: Casartigiani, Cna, Confartigianato, Confcommercio, Confesercenti e Unindustria.
E c’è stato chi, come la Confcommercio di Roma, organizzazione che rappresenta il settore produttivo più importante della capitale, sia per numero di aziende sia per numero di occupati, ha stilato un vero e proprio decalogo, una lista di priorità non rimandabili, che il nuovo sindaco e la nuova giunta capitolina dovranno affrontare appena insediatisi. “Le imprese e i lavoratori del commercio, del turismo, dei servizi e dei trasporti -dice a Labitalia il direttore di Confcommercio Roma e Lazio, Tullio Nunzi- rappresentano oltre il 70% della realtà produttiva romana”.
Le richieste avanzate da Confcommercio sono riassumibili in dieci punti. “Innanzitutto -spiega Nunzi- occorre un rilancio del tessuto produttivo dando attenzione al settore più importante che è il terziario. Poi, bisogna riprendere in mano la macchina amministrativa che è allo sbando, e bisogna garantire la sicurezza ai cittadini implementando la lotta al crimine”. Naturalmente, l’associazione romana diretta da Nunzi chiede “particolare attenzione al commercio, sia quello che si svolge nelle sedi fisse sia quello che si svolge nelle piazze, come i mercati rionali, che sono l’unico comparto che ha retto bene durante la crisi e che attira nuovi consumatori”.
“Poi (e lo chiedono anche autorevoli osservatori esteri), bisogna ridare lustro -insiste Nunzi- alla città storica, al centro, occorre attenzione nella politica del suolo pubblico, e bisogna che la nuova amministrazione punti a un turismo che si basi anche sul territorio circostante alla città”.
Non manca, nel programma stilato dai commercianti romani, la cultura, “l’unico modo -dice Nunzi- per fare un vero salto di qualità”: “Se il pubblico non arriva a poter offrire più cultura, possiamo pensare a dare nuova linfa al privato e a sostenere cinema e teatri”. Infine, va affrontato e risolto anche con “piani innovativi di logistica merci -aggiunge Nunzi- per il centro storico, il grande problema che affligge Roma: quello della mobilità”. L’ultimo punto indicato da Confcommercio riguarda una nuova politica delle fiscalità locali.
“In realtà sono punti toccati un po’ da tutti i candidati sindaco in lizza -conclude Nunzi- ma la paura della nostra associazione, che è un soggetto politicamente autonomo, è che rimangano solo bellissimi programmi, come è già accaduto in passato. Noi siamo pronti a collaborare con il nuovo sindaco e la futura giunta, purchè si ragioni su fatti concreti. E purchè si smetta di dare sempre la colpa all’amministrazione precedente. A questo giro vogliamo un ‘patto per l’oblio'”.
Anche gli artigiani sono scesi in campo, rivolgendo ai candidati a sindaco di Roma richieste precise e, prima fra tutte, quella di abbassare le tasse, che a oggi, dice la Cna di Roma, erodono il 71,6% dei redditi, una percentuale che è tra le più alte d’Italia (“Roma è dietro solo a Reggio Calabria e Bologna”, spiega l’associazione degli artigiani).
“Da inizio anno a oggi -informa la Cna di Roma- artigiani, pmi e commercianti della capitale hanno lavorato solo per pagare le tasse. E continueranno a farlo fino al prossimo 18 settembre: 262 giorni regalati al fisco, 103 restano per la famiglia”.
Unindustria, l’Unione degli Industriali e delle imprese Roma, Frosinone, Latina, Rieti, Viterbo, ha convocato un appuntamento che si terrà il 9 e 10 giugno al Palazzo dei Congressi dell’Eur, Unirete, che si concluderà proprio con un confronto, moderato da Giovanni Floris, tra i due candidati sindaco di Roma Capitale che eventualmente saranno arrivati al ballottaggio. Integrazione tra imprese, crescita dimensionale e sviluppo del concetto di filiera: Saranno questi i temi principali che verranno affrontati all’interno di Unirete, insieme al nuovo modello di business, l’industria 4.0, che prevede la creazione di nuove reti di imprese fondate su innovazione, filiere allargate e integrazione tra produzione, servizi e manifattura. (ADNKRONOS)

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