Calabria, le polemiche sulla pubblicità della Regione nella rivista Ryanair e la beffa di tutti quei soldi spesi male
Effettivamente a un primo sguardo la pagina sembra effettivamente carente e scarna di informazioni oltre che apparentemente “brutta” e ciò ha fatto molto riflettere scatenando le ire dei calabresi sul web i quali si sono detti indignati per questa orrenda promozione tanto che il presidente della Regione Oliverio ha disposto una commissione d’indagine per capire di chi siano effettivamente le responsabilità.
Sul fondo della pagina incriminata si legge in una nota: “interventi per la promozione e la competitività del sistema aeroportuale calabrese” per cui partendo da questa frase vengo a conoscenza che la Regione Calabria dispone di centinaia di milioni di euro di fondi da destinare a opere di promozione e sviluppo del settore turistico calabrese. Cercando ancora maggiori informazioni su questi finanziamenti, trovo un documento pubblicato dalla Regione Calabria (N. 5078 del 29 Aprile 2014) dal nome: “Avviso pubblico per individuare soggetti proprietari e/o concessionari di spazi pubblicitari di compagnie aeree. Approvazioni verbali commissione valutazione e assegnazione contributi beneficiari”. Bene, la Regione Calabria assegna dei finanziamenti alle compagnie aeree che dovranno promuovere la Regione in appositi spazi e con apposite azioni di marketing.
Ma andando avanti nella lettura di questo documento scopro che ad aggiudicarsi la maggiore fetta di finanziamenti è proprio Ryanair, a cui vengono assegnati 1 milione 702 mila euro di contributi. Qui sorgono le prime domande: a cosa servono tutti questi soldi? A pubblicare una pagina sul giornale di bordo (non sempre distribuito a tutti i passeggeri dei voli?) E poi? Non saranno troppi? E’ questa una spesa utile? E in secondo luogo mi chiedo: è davvero conveniente per la nostra Regione e per il suo sviluppo destinare 1 milione e 702 mila euro per una pubblicità ad una compagnia aerea che sul territorio calabrese opera solo nello scalo di Lamezia?
Sia chiaro, in questa situazione le compagnie aeree c’entrano ben poco, ma andiamo avanti.
Continuando a leggere il documento della Regione Calabria altro dato che salta subito all’occhio e mi crea non poche domande è quello di vedere Alitalia non ammessa a questi finanziamenti. Sappiamo bene le problematiche di Alitalia con gli scali calabresi negli ultimi tempi, ma non possiamo negare che, ad oggi, Alitalia è l’unica compagnia aerea che vola su tutti e tre gli scali aeroportuali calabresi (Reggio, Lamezia e Crotone) e che quindi collega effettivamente la Calabria a tutto il resto d’Italia e del Mondo.
Al terzo posto abbiamo Vueling che si aggiudica 228.000 euro e poi Volotea con 106.500 euro, entrambe non decollano e non atterrano in alcun aeroporto della Calabria.
Mi chiedo quindi: che senso ha destinare tutti questi soldi per promuovere (e come poi? Qualcuno ha prova delle attività di promozione di queste compagnie?) la Calabria a compagnia aeree che non operano sul territorio?
Altra tristissima vicenda poi riguarda l’effettivo senso di questa pubblicità, a prescindere dal carattere utilizzato sulla stampa e gli errori di battitura sottolineati da Selvaggia Lucarelli ma, secondo voi, ha senso pubblicare una foto di un luogo bellissimo senza aggiungere alcun riferimento scritto come un sito web da visitare o un numero da contattare?
Mi chiedo se tutti questi soldi siano stati spesi bene, proprio in questi giorni il Premier Renzi ha affermato che la provincia di Bolzano ha più turisti di tutto il mezzogiorno d’Italia e che da noi manca il “racconto”. Non è del tutto sbagliato a mio avviso. Destinare tutti questi fondi a una attività promozionale di questo tipo è stata una scelta scellerata, uno sperpero assoluto. Sarebbe stato meglio destinare questi fondi ad attività diverse e di vera promozione, come per esempio invitare in Calabria Tour Operator da ogni parte del mondo e fargli scoprire la nostra meravigliosa terra con un tour-educational di 10-15 giorni e poi organizzare con queste aziende dei workshop di incontro tra loro (domanda) e le aziende ricettive calabresi (offerta) per generare effettiva richiesta e far conoscere il nostro territorio a chi muove effettivamente flussi di turisti. In questo modo le aziende estere avrebbero avuto in mano qualcosa di concreto (contatti, itinerari, prezzi) da proporre ai propri clienti e quindi effettivamente fare crescere la domanda per il nostro territorio, creare insomma quel “racconto” che è vero che oggi manca. A quel punto sarebbe stato utile investire anche in campagne pubblicitarie.
Non ha senso pubblicizzare qualcosa che non esiste.
Ma finché saremo attaccati all’idea che in Calabria non si potrà fare turismo perché mancano le strade, perché mancano le ferrovie, perché mancano i collegamenti, saremo come sempre legati ad una “scusa” che ci farà cullare e restare nell’oblio di sempre.
Se le istituzioni calabresi agissero in sintonia con le aziende private e con i principali attori della filiera turistica calabrese, sono sicuro che questi milioni e milioni di euro sarebbero spesi in maniera più oculata ed efficace e che la Calabria intera potrà vivere di turismo e risollevarsi proprio grazie all’economia turistica, la più grande risorsa del territorio.
* Giovanni Caridi, esperto di marketing per il turismo. Collabora per diversi tour operator stranieri per i quali gestisce i flussi del mercato italiano – Titolare di “Dogi – Servizi Turistici“