Il 13 aprile ha avuto luogo uno sbarco al porto di Messina, che ha riguardato 237 cittadini extracomunitari di diversa nazionalità
La P.G. intervenuta in questa prima fase, segnatamente la Guardia di Finanza, individuava già il possibile scafista di tale natante, di nazionalità somala e di età dichiarata di circa diciotto anni. L’individuazione veniva confermata grazie alla successiva attività investigativa congiunta scrupolosamente svolta dalla Guardia di Finanza unitamente alla sezione specializzata della Polizia di Stato, sotto la Direzione della Procura della Repubblica di Messina.
Dalle attività investigative svolte, ancora in corso, si è delineato un quadro preciso in ordine all’organizzazione dell’illecito traffico di esseri umani: i migranti sentiti hanno narrato infatti di essere stati sottoposti a gravi e ripetute violenze e minacce, anche con uso di armi, al momento in cui venivano condotti dai trafficanti presso i luoghi di imbarco in Libia e fatti salire sui natanti e qualcuno di loro sarebbe anche stato ucciso. Su tali fatti sono ancora in corso accertamenti finalizzati ad individuare eventuali complici dell’organizzazione in territorio nazionale.