Reggio Calabria, Vacalebre: “la Destra Reggina il 25 aprile lo trascorre bonificando piazza dei Martiri della Rivolta”

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“Si cercherà di tornare a far rivivere, per l’ennesima volta, uno dei pochi spazi di socializzazione che la zona sud dispone, che sono tutti abbandonati e vivono, non solo, in un stato di alto degrado e di abbandono, ma costituiscono un vero pericolo per i cittadini. Ripulita e risporcata, pitturata e rioltraggiata davanti al disinteresse dell’amministrazione Falcomatà e dei suoi assessori. Abbandonata, come tutta la Città, da genti impegnata a crogiolarsi nell’effimera vanità dell’essere umano. Alla totale incapacità politica ed organizzativa dei vertici della futura città metropolitana noi agiamo così. I militanti della destra reggina sostituiranno ancora una volta l’avr, società, crediamo, che venga retribuita anche per questo. Lo facciamo solo perché piazza Martiri della Rivolta rappresenta un simbolo per Reggio Calabria e nessuno può cancellare un ricordo indelebile che rappresenta le angherie subite dalla nostra città dal bieco centralismo romano travestito da stato repressivo e padrone”, scrive in una nota Enzo Vacalebre. “Lo facciamo – prosegue– perché ci ricorda Angelo Campanella, Bruno Labate, Carmine Jaconis, che persero la loro vita durante i Moti di Reggio Calabria e che continuano ad essere nel cuore dei cittadini reggini. Lo facciamo perché non vogliamo vederla come accumulo di sterpaglie, bottiglie, cartacce, spazzatura, vestiti dismessi. Ricovero di vandali ed extracomunitari che provvedono ai loro bisogni, di giorno e di notte, vicino a scuole, attività commerciali, abitazioni e con sullo sfondo il centro commerciale ll Girasole, altra vergogna che dovrebbe seppellire gli amministratori comunali. Il 25 aprile dalle 10 della mattina saremo li, ancora una volta a sostituire ed a cercare di riparare i danni, che giorno dopo giorno, da 18 mesi quelli che amano la città stanno arrecando alla comunità intera. Reggio Calabria è la nostra Città, da difendere, da amare e da supportare a prescindere dal nulla che ci governa”, conclude.

 

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