Reggio Calabria, perché votare SI al referendum “No Triv”: “la più bella pagina del regionalismo italiano” [FOTO e VIDEO]

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Stamane, presso l’Aula Consiliare di Palazzo San Giorgio, si è svolta un’iniziativa organizzata dal comitato referendario #notriv: durante l’incontro con la stampa, alla presenza del delegato regionale per il referendum, Arturo Bova, si è trasmesso quanto segue: “Vota SI per dire stop alle Trivelle, difendi il tuo mare”

iniziativa comune reggio no triv (1)Mancano pochissimi giorni al referendum popolare “No Triv” del 17 aprile, proposto dai Consigli Regionali di 9 regioni (prima 10 con l’Abruzzo), e da Palazzo San Giorgio, quest’oggi, si leva un “SI” unitamente dal capogruppo del Pd in Regione, Seby Romeo, dal delegato regionale per il referendum, Arturo Bova, da Demetrio Delfino, presidente del Consiglio Comunale di Reggio Calabria, dal consigliere regionale del gruppo Democratici per Reggio, Filippo Quartuccio, e da Alex Tripodi, segretario provinciale dei Giovani Democratici di Reggio Calabria.

Un invito a votare SI per fermare le trivelle: si ricordi, che con il referendum del 17 aprile si chiede di cancellare la norma che consente alle società petrolifere di cercare di estrarre gas e petrolio entro le 12 miglia marine dalle coste italiane senza limiti di tempo. Votando SI, dunque, le attività petrolifere andranno progressivamente a cessare, secondo la scadenza “naturale” fissata al momento del rilascio delle concessioni.

Tutta Italia, in vista della chiamata alle urne dei cittadini, si divide tra il SI ed il NO. Quest’oggi si trasmettono una serie di motivazioni per cui dire SI: le sintetizza, durante l’iniziativa organizzata nell’Aula Consiliare di Palazzo San Giorgio dal comitato referendario #notriv, il presente Delfino: “voto si per dare più forza alle fonti rinnovabili, così da puntare sul rinnovabile e non più sul fossile; voto si perché così diminuiamo i rischi ambientali e la garanzia della dismissione degli impianti; voto si perché così cancelliamo alcuni privilegi di cui godono le lobby petrolifere; voto si perché si può creare così occupazione puntando nel settore energetico; voto si perché diamo un contributo alla lotta contro i cambiamenti climatici; voto si – dice infine Demetrio Delfinoperché difendiamo i nostri diritti da cittadini a decidere per le scelte importanti nel nostro Paese”.

iniziativa comune reggio no triv (4)A detta di Delfino,infatti, oggi si difende un referendum “che in molti vogliono far passare nel silenzio. Non è accettabile – aggiunge – boicottare un referendum del genere: non fare andare a votare le persone significa buttare milioni di euro per aver indetto il referendum stesso”.

Una difesa per il nostro mare, “perché il Mediterraneo – si trasmette – è un mare ‘chiuso’ e qualunque incidente sulle piattaforme rappresenterebbe la fine della nostra civiltà fondata sul mare e sulle risorse”. Si prospetterebbero una serie di rischi, insomma, per il mar Mediterraneo e per la nostra terra, ad alto rischio sismico.

Ma come suddetto, il referendum coinvolgerà tutta Italia in un voto che per Arturo Bova non è contro il Governo, in quanto “otto su nove Regioni  proponenti sono a guida Pd. Se le Regioni non avessero proposto il referendum – prosegue – oggi ci sarebbero potuti essere altri prolungamenti delle concessioni entro le 12 miglia. Se vince il SI – specifica il delegato regionale per il referendum –  da domani non cambia nulla: noi torniamo esattamente al regime normativo che disciplina le concessioni petrolifere in tutti i Paesi comunitari”.

Sempre per l’on. Bova, il referendum “è la più bella pagina di regionalismo scritta dalla Repubblica Italiana. Siamo la terra dell’arte – dichiara – e non del petrolio”.

iniziativa comune reggio no triv (13)Ad ascoltare queste parole stamane nell’Aula Pietro Battaglia di Palazzo San Giorgio, diversi giovani ed alcuni consiglieri comunali di maggioranza, come Mimmo Martino e Nicola Paris. A moderare l’incontro, sostenendo per primo il SI al referendum “per dire NO“, il consigliere Quartuccio, che lascia spazio agli interventi seguenti.

Sebi Romeo, tra gli altri, esprime apprezzamento nel tornare nell’Aula Consiliare del Comune di Reggio, ricordando quanto detto ieri dal presidente della Consulta: “i cittadini devono esercitare il loro diritto di voto”. 

“È un dovere per un cittadino che si dice democratico – continua a dire Romeo è così protagonista e non delega ad altri decisioni di fondamentale importanza. Il Consiglio Regionale della Calabria è tra i Consigli che ha proposto questo referendum. Il tentativo di ridurre questa consultazione in una consultazione contro il Governo è sbagliato – lo rimarca anche Sebi Romeoperché la maggior parte delle Regioni che lo hanno promosso è retto dal Pd”.

Romeo è fermamente convinto che il referendum “No Triv” parli della concezione che tutti hanno del proprio mare e dell’utilizzazione del suolo; proprio per questo, lui stesso propone di puntare su una nuova politica energetica, avendo il dovere di “immolarsi, perché – conclude –  il futuro si fa nel presente, con l’azione quotidiana, non si fa uniformandosi, ma si fa con il coraggio delle proprie idee, con il coraggio di fare scelte anche difficili. Votando SI, per me, contribuiamo ad un Paese più libero e trasparente”.

iniziativa comune reggio no triv (16)“Puntare su un nuovo sviluppo”: è l’idea di base trasmessa da Alex Tripodi, che parla anch’egli dell’importanza di ragionare sulle energie rinnovabili, dicendo no al fossile. “Rispetto a ciò – afferma – i Giovani Democratici hanno votato all’unanimità un dispositivo politico in cui ci si impegnava a fare una campagna nei territori per votare SI”.

Ma concludiamo con alcune affermazioni rilasciate alla stampa dall’on. Bova, il quale spiega: “noi avremmo gli obiettivi di Cop21, che dovremmo rispettare, obiettivi che sono essenzialmente: investimenti senza se e senza ma in energie rinnovabili, quello che stanno facendo tutti i Paesi evoluti, come l’Olanda, la Norvegia, la Germania, gli Stati Uniti d’America, il Canada”. Arturo Bova ricorda anche la vicenda della centrale a carbone di Saline Ioniche.

“Comunque vada il referendum – conclude l’on. Bovail giorno dopo dovremo parlare di scelte di politiche energetiche, ed il Governo lo dovrà fare con la cittadinanza: queste sono quelle tematiche che richiedono necessariamente un’ampia condivisione”.

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