Reggio Calabria, “Mala sanitas”: ecco i nomi dei medici arrestati e sospesi. Sono alcuni tra i più noti ginecologi della città

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Reggio Calabria, operazione “Mala sanitas”: ecco i nomi degli 11 medici coinvolti, 4 agli arresti domiciliari e 7 sospesi dal servizio

Ospedali RiunitiSono alcuni tra i più noti ginecologi di Reggio Calabria gli indagati dell’inchiesta ‘Mala sanitas‘ della Procura di Reggio Calabria, che ha fatto luce su diversi casi di malasanità, tutti avvenuti a partire dal 2010 nel reparto di Ginecologia e Ostetricia degli Ospedali ‘Riuniti’ di Reggio Calabria. Per ordine del gip Antonio Laganà, l’ex primario Antonio Vadalà, e i ginecologi Filippo Saccà, Alessandro Tripodi e Daniela Manunzio, sono finiti ai domiciliari, mentre alte sette persone, fra cui la neonatologa Mariella Maio, l’ostetrica Giuseppina Gangemi, i due anestesisti Annibale Musitano e Gigi Grasso, piu’ i ginecologi Francesca Stiriti, Salvatore Timpano, Antonella Musella risultano indagate a piede libero perché accusate a vario titolo di falso ideologico e materiale, interruzione di gravidanza senza consenso e altri reati.

Agli 11 soggetti indagati, sono contestati nello specifico i reati di falso ideologico e materiale, di soppressione, distruzione e occultamento di atti veri nonché di interruzione della gravidanza senza consenso della donna.

ospedali riunitiLe misure sono state chieste e ottenute dai pm Annamaria Frustaci e Roberto Di Palma nell’ambito dell’inchiesta della Procura reggina che ha portato alla luce una vera e propria macchina del falso nel reparto di Ginecologia e Ostericia degli Ospedali ‘Riuniti’, messa in piedi da medici e infermieri per coprire gravi casi di malasanita’.

L’articolata e capillare attività investigativa esperita dal Nucleo PT di Reggio Calabria ha permesso di acclarare l’esistenza, nei citati reparti del Presidio ospedaliero, di un sistema di copertura illecitocondiviso dall’intero apparato sanitario, che è stato attuato in occasione di errori medici commessi nell’esecuzione dell’intervento sulle singole gestanti o pazienti, onde evitare di incorrere nelle conseguenti responsabilità soprattutto giudiziarie. In particolare, gli episodi di malasanità accertati hanno riguardato il decesso (in due distinti casi) di due bimbi appena nati, le irreversibili lesioni di un altro bimbo dichiarato invalido al 100%, i traumi e le crisi epilettiche e miocloniche di una partoriente, il procurato aborto di una donna non consenziente nonché le lacerazioni strutturali ed endemiche di parti intime e connotative di altre pazienti.

Nello specifico – in esecuzione della predetta ordinanza emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Reggio Calabria – si è proceduto ad applicare:

  • La misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti:
  1. VADALÀ Pasquale [nato a Bova Marina (RC) il 6.6.1948], quale Dirigente Medico di II° livello, ex Primario responsabile dell’Unità Operativa Complessa di Ostetricia e Ginecologia fino al 01.10.2014, per le fattispecie di reato di falsità ideologica e materiale commesse dal pubblico ufficiale in atti pubblici e di soppressione, distruzione e occultamento di atti veri;
  2. TRIPODI Alessandro (nato a Reggio Calabria il 19.2.1969), quale Dirigente Medico di I° livello, attuale Primario responsabile dell’Unità Operativa Complessa di Ostetricia e Ginecologia, per le fattispecie di reato di interruzione della gravidanza senza il consenso della donna, di falsità ideologica e materiale commesse dal pubblico ufficiale in atti pubblici e di soppressione, distruzione e occultamento di atti veri;
  3. MANUZIO Daniela [nata a Taurianova (RC) il 3.12.1966], quale Dirigente Medico di I° livello presso l’Unità Operativa Complessa di Ostetricia e Ginecologia, per le fattispecie di reato di interruzione della gravidanza senza il consenso della donna e di falsità ideologica e materiale commesse dal pubblico ufficiale in atti pubblici;
  4. SACCÀ Filippo Luigi (nato a Reggio Calabria il 21.6.1954), quale Dirigente Medico di I° livello presso l’Unità Operativa Complessa di Ostetricia e Ginecologia nonché Responsabile Struttura Semplice “Diagnosi e Terapia Prenatale”, per le fattispecie di reato di interruzione della gravidanza e di falsità ideologica e materiale commesse dal pubblico ufficiale in atti pubblici;
  • La misura interdittiva della sospensione dell’esercizio della professione (medica e/o sanitaria) per la durata di dodici mesi nei confronti di:
  1. TIMPANO Salvatore (nato a Reggio Calabria il 4.1.1948), quale Dirigente Medico di I° livello presso l’Unità Operativa Complessa di Ostetricia e Ginecologia fino al 28.02.2015, per le fattispecie di reato di falsità ideologica e materiale commesse dal pubblico ufficiale in atti pubblici;
  2. STIRITI Francesca (nato a Reggio Calabria il 13.10.1959), quale Dirigente Medico di I° livello presso l’Unità Operativa Complessa di Ostetricia, per le fattispecie di reato di falsità ideologica e materiale commesse dal pubblico ufficiale in atti pubblici;
  3. GANGEMI Pina Grazia [nata a Villa San Giovanni (RC) il 16.4.1970], quale Ostetrica presso l’Unità Operativa Complessa di Ostetricia e Ginecologia, per la fattispecie di reato di falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici;
  4. MAIO Maria Concetta (nata a Reggio Calabria il 7.10.1952), quale Responsabile di Alta Specialità “Ambulatorio di Neonatologia” presso l’Unità Operativa Complessa di Neonatologia, per la fattispecie di reato di falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici;
  5. MUSELLA Antonella (nata a Salerno il 13.11.1958), quale Dirigente Medico I° livello presso l’Unità Operativa Complessa di Ostetricia e Ginecologia, per le fattispecie di reato di falsità ideologica e materiale commesse dal pubblico ufficiale in atti pubblici;
  6. GRASSO Luigi (nato a Reggio Calabria il 27.8.1952), quale medico anestesista presso l’Unità Operativa di Anestesia fino al 31.12.2012, per le fattispecie di reato di falsità ideologica e materiale commesse dal pubblico ufficiale in atti pubblici;
  7. MUSITANO Annibale Maria (nato a Reggio Calabria il 25.3.1947), quale Direttore dell’Unità Operativa di Anestesia fino al 30.06.2013, per le fattispecie di reato di falsità ideologica e materiale commesse dal pubblico ufficiale in atti pubblici.

Conclusivamente personale del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria ha eseguito n. 4 misure cautelari degli arresti domiciliari nei confronti di medici e n. 7 misure interdittive della sospensione dell’esercizio della professione (medica e/o sanitaria) per la durata di 12 mesi a carico di n. 6 medici e di n. 1 ostetrica.

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