Reggio Calabria, l’appello del Prc per il “SI” al Referendum del 17 aprile

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Mediterraneo: Greenpeace appello a Anci Sicilia stop trivelle“Oltre alle rilevanti ragioni di natura ambientale che motivano la necessità di contrapporsi all’utilizzazione delle trivellazioni per l’estrazione di idrocarburi, si pensi, ad esempio, alle attività di routine delle piattaforme che producono sostanze chimiche inquinanti, o al pesante impatto delle tecniche di estrazione sulla fauna marina (airgun, esplosioni di aria compressa), o ancora al pericolo di incidenti che, in un mare “chiuso” come il Mediterraneo, produrrebbero danni irreparabili, esistono anche importantissime motivazioni di natura politica. Al contrario di quanto sostengono gli oppositori a questo referendum, in testa Renzi e Napolitano che invitano senza alcuna vergogna all’astensione, non è affatto a rischio l’approvvigionamento nazionale di petrolio e gas in quanto le estrazioni vengono effettuate da imprese private che non hanno nessun obbligo di venderli all’Italia e che, si badi bene, fruttano allo Stato solo il 7% del valore di quanto estratto. Così come non sono a rischio posti di lavoro, in quanto la vittoria del SI implicherebbe la progressiva cessazione delle attività di estrazione secondo i contratti già stipulati e non immediatamente come si vuole far credere, con tutto l’agio per i governi futuri di predisporre mezzi e metodi per un nuovo modo di soddisfare il fabbisogno energetico che implicherebbe, nel caso di utilizzo di fonti rinnovabili, una migliore ricaduta in termini di occupazione di quanto non sia attualmente con le estrazioni di idrocarburi e una produzione ecocompatibile di energia. Quanto detto, purtroppo, non incontra il parere favorevole del Governo a guida PD che, trincerandosi vigliaccamente dietro la strumentale difesa del lavoro e degli interessi nazionali, nasconde, in realtà, le vere origini della sua opposizione al referendum. Motivazioni che, solo in parte, sono emerse grazie allo scandalo suscitato dall’inchiesta “Tempa Rossa”, con il coinvolgimento diretto ed indiretto di più di un membro del Consiglio dei Ministri, ossia la tutela di interessi assolutamente privati e il rispetto di accordi con la lobby dei petrolieri. Pertanto, in vista dell’appuntamento referendario di domenica 17 aprile, invitiamo i cittadini a votare “SI” per abrogare la norma che consente alle Società, già titolari di permessi e concessioni, di sfruttare un giacimento entro il limite delle 12 miglia marine anche oltre la scadenza, in modo da porre fine, al più presto, allo sfruttamento ed al disfacimento di beni comuni da parte di gruppi di potere ed imprese private”. E’ quanto scrivono il segretario provinciale Nicola Limoncino ed il coordinatore dei Gc Joseph Condello.

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