Reggio Calabria: ieri la proiezione del film “Marecarbone” a Palazzo Campanella [FOTO e VIDEO]

StrettoWeb

In occasione della “Giornata della Terra” è stato proiettato a Palazzo Campanella il film “Marecarbone” girato sulla costa ionica di Reggio Calabria e vincitore del Festival Cinemambiente di Torino 2015

Ieri sera alla sala “Nicola Calipari” di Palazzo Campanella, nell’ambito della rassegna “Il rispetto dei luoghi”, organizzata da Legambiente in occasione della “Giornata della Terra“, è stato proiettato il film “Marecarbone” di Gianluca Rossi, vincitore del Festival Cinemambiente di Torino 2015.
Il film documentario racconta la storia di una donna, Margherita, incinta di otto mesi. Di origine calabrese, Margherita torna nella sua terra in un momento di crisi e scopre che una società italosvizzera ha in progetto la costruzione di una centrale a carbone da 1320 watt sul sito di una fabbrica abbandonata. Incuriosita e preoccupata, Margherita inizia a indagare scoprendo il territorio e le sue contraddizioni, prendendo consapevolezza di quanto poco in realtà sappia della sua terra.
Ad interpretare Margherita, la moglie del regista Gianluca Rossi, davvero incinta nel momento delle riprese. Il film viene raccontato dal punto di vista della donna, presentandosi come un diario intimo e personale. Questa scelta fa sì che lo spettatore entri in confidenza con la protagonista, instaurando una sorta di complicità nel prendere parte dei suoi pensieri.
Il film inizia e finisce con la stessa ripresa, come a chiudere un cerchio. Gli spettatori sono accompagnati in un viaggio alla scoperta della costa ionica reggina: molti, come Margherita, sentono di conoscere bene i luoghi che hanno ogni giorno sott’occhio ma più la proiezione va avanti, più si rendono conto di quanto poco in realtà si sappia e di quanto ci sarebbe da narrare, al di là delle belle spiagge in cui passare qualche giorno di vacanza.

Durante il dibattito in conclusione della proiezione, è stato fatto notare come dal film emerga una sorta di “fascino delle rovine”, un’estetica di distruzione inquietante e affascinante allo stesso tempo. Diverse le autorità presenti, tra cui Ugo Surace, sindaco del comune reggino di Montebello e presidente del Comitato dei Sindaci dell’area grecanica. Il sindaco Surace ha posto l’accento su come “Marecarbone” evidenzi “il percorso tortuoso di tentativi di lanciare obiettivi e tutte le difficoltà che si incontrano nell’affrontare una strada nuova“.
Il Presidente del Consiglio Regionale Nicola Irto era atteso in sala ma, costretto da altri impegni, ha inviato un messaggio al regista e alla platea: anche nella lettera del presidente Irto si è parlato della capacità del film di suggestionare gli spettatori, sensibilizzandoli a una tutela del territorio sempre troppo debole. Il presidente, nelle sue parole, ha sottolineato inoltre come la cultura sia una grande risorsa per questo scopo.
A tal proposito, il regista afferma ai microfoni di Strettoweb: “Il cinema è un mezzo di comunicazione che ha grosse potenzialità dal punto di vista della denuncia di ciò che non funziona, della sensibilizzazione delle persone. È uno strumento: come tutti gli strumenti (come l’inchiesta, il giornalismo) tutta la popolazione può lavorare per sensibilizzare. Io faccio cinema, cerco di farlo attraverso i miei film. Il cinema documentario soprattutto, in Italia pur vivendo una grossa difficoltà distributiva, perché si fa molta fatica a vendere, invece produce tantissimo: ci sono diversi grandi registi che vincono nei Festival non di documentario con dei documentari“.
Il regista ci confida poi il suo rammarico per non aver ancora proiettato il film nelle aree in cui il documentario è stato girato, come Saline, Melito e gli altri comuni della costa ionica. Tuttavia confida di farlo presto, perché lì più che in ogni altro luogo è importante portare il messaggio lanciato dal film: salvaguardare l’ambiente, lottare contro chi si dimostra superficiale e provare a tutelare il bene territoriale nell’interesse comune.

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