MessinAmbiente, fiducia esaurita: il Comune è paralizzato e i dipendenti incrociano le braccia. Il commissario non ci sta: porto tutto in Procura

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Domenica la raccolta dei rifiuti è stata sospesa e Messina si è risvegliata, per la Liberazione, in mezzo a un cumulo di rifiuti. Sette lavoratori hanno boicottato l’azienda: il tira-e-molla con l’Amministrazione ha stancato gli operatori di MessinAmbiente che hanno agito in spregio alla legalità

messina rifiutiIl nodo del previsionale non è ancora stato sciolto e adesso la macchina amministrativa del Comune rischia la paralisi: i fondi per i servizi sociali, per gli stipendi al personale, per i servizi garantiti dalle partecipate non ci sono più e non si può raschiare ulteriormente il fondo del barile. Proprio dal mondo delle aziende collegate al Comune viene l’allarme più significativo: domenica sera la raccolta dei rifiuti all’interno del perimetro cittadino si è fermata e in città si sono riversate, nel giro di poche ore, tonnellate e tonnellate d’immondizia, tanto da incutere il timore di un’emergenza sanitaria. A volere il blocco è stato un gruppo di 7 lavoratori che ritiene il governo cittadino inadempiente e non ha più intenzione di fare sconti. Una presa di posizione inaccettabile per il commissario liquidatore Giovanni Calabrò, che non a caso ha stigmatizzato la condotta dei dimostranti manifestando la volontà di portare questo atto di dissennatezza innanzi all’autorità giudiziaria per interruzione di pubblico servizio. E la giornata di oggi potrebbe gettare ulteriore benzina sul fuoco: nel Salone delle Bandiere è prevista l’assemblea del personale comunale, la miccia che potrebbe dare fuoco alle polveri di una contestazione al sindaco senza precedenti.

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