Messina, mai un confronto sull’Amam: i sindacati compatti contro l’Amministrazione

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Le sorti della Multiservizi che verrà preoccupano i lavoratori che, coi loro rappresentanti di categoria, chiedono alla Giunta chiarezza sul piano industriale. Preoccupano, in particolare, i conti e le condizioni reali della società. “Mai un confronto sull’Amam” notano con rammarico le componenti sindacali invocando trasparenza nell’operato del governo cittadino

Grande preoccupazione per il modo in cui l’amministrazione comunale ha gestito e sta gestendo la costruzione della Multiservizi. È questo il messaggio venuto fuori dall’affollata assemblea dei lavoratori Amam tenutasi ieri mattina e organizzata da Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil con i rispettivi segretari generali Pino Foti, Stefano Trimboli e Carlo Caruso.

Nessun confronto è mai avvenuto con il sindacato in merito ai piani più volte rivisti dalla Giunta Accorinti e nessuna certezza è stata data sui conti e sulla sostenibilità dell’operazione. L’assemblea ritiene estremamente pericoloso l’atteggiamento di chiusura al confronto previsto per legge e continuamente adottato dall’ente locale. L’assemblea non ha mai avuto alcuna avversione preconcetta all’idea della multiservizi e nemmeno alla mobilità dei dipendenti provenienti dalle altre società ma rivendica la necessità di conoscere preventivamente i conti e le condizioni reali per aver modo di effettuare gli eventuali correttivi ed evitare un tracollo della società che travolgerebbe inesorabilmente servizi e occupazione. L’Amam non ha piano industriale, né pianta organica ed è sottodimensionata riguardo al personale qualificato necessario a garantire i servizi. Lasciare l’ente in queste condizioni, non definire l’assetto dell’azienda, l’organizzazione del lavoro, non espletare i relativi concorsi significa sovraccaricare il personale in forza e peggiorare il servizio offerto.

L’Amam, nonostante la grande mole di crediti inesigibili e la spesa di 4,5 mln per gli appalti, riesce a difficoltà a bilanciare le entrate ed i costi mensili ma è obbligata dal piano di riequilibrio comunale a garantire 23 mln a Palazzo Zanca ed a far fronte alle vistose carenze strutturali della rete idrica sia nell’approvvigionamento che nella distribuzione. Garantire la normale e capillare erogazione dell’acqua, superare la drammatica soglia del 50% di fatturazione, ridurre i costi internalizzando i servizi, sono obiettivi ineludibili ed inderogabili per restituire alla città un diritto fondamentale e far risparmiare i cittadini. L’assemblea esprime il proprio disappunto per il continuo e sistematico diffondersi di notizie che tendono a far apparire i dipendenti Amam fruitori di chissà quali privilegi con stipendi da favola. Gli stipendi erogati da Amam sono perfettamente in linea con quanto previsto dalla normativa di settore ed anche la percentuale di lavoro straordinario, reso necessario dalle carenze di organico, è al di sotto della soglia fisiologica calcolata normalmente per i settori pubblico e privato. Ciò, oltre a confortare ancora una volta la necessaria richiesta di una operazione verità su tutti i conti reali, fa sorgere più di un dubbio sul perché della diffusione di queste notizie e sulla veridicità delle stime sulle quali l’amministrazione comunale sta costruendo  la multiservizi. Sul merito delle cifre circolate negli ultimi gironi sulla stampa, le segreterie hanno preso impegno con l’assemblea di istruire Corte dei Conti e autorità giudiziaria con apposite note e documentazione.

L’assemblea ha quindi dato mandato alle segreterie di  Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil di incalzare l’amministrazione comunale e il CdA dell’Amam sui temi discussi, ricorrendo in caso contrario ad un calendario di azioni di protesta.

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